E. Pellico (Cittadinanzattiva): “Chiediamo chiarimenti al dr. Totaro, l’unico responsabile del ‘decesso’ del S. Camillo”

Dopo un periodo di pausa, dovuto non certo a un timore nei confronti dell’Asl e, in particolar modo, del direttore sanitario, dr Totaro (così come er

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Dopo un periodo di pausa, dovuto non certo a un timore nei confronti dell’Asl e, in particolar modo, del direttore sanitario, dr Totaro (così come erano circolate delle voci), ma a un evento felice, Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato deve ritornare a segnalare l’inottemperanza di chi gestisce la struttura sanitaria.

Questa volta è necessario non indirizzarsi al direttore generale, ing. Manfrini, bensì all’unico responsabile del “decesso” del nostro P.O., dr Totaro. Perché nei suoi confronti?! Partiamo dal piano di riordino ospedaliero. Che fine ha fatto? Come anche accennato dal sindacato CISNAC, ad oggi al riguardo nulla si è mosso!!!

Riassumendo quanto già scritto in altre occasioni, il piano di riordino ospedaliero è stato approvato dalla Regione Puglia in data 28.12.2012 e, in tale occasione, il Presidente della Regione, Vendola, affermava: “…il presente Regolamento è dichiarato urgente ai sensi e per gli effetti dell’art. 14, comma 3, e dell’art. 53 dello Statuto ed entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare come Regolamento della Regione Puglia”.

A distanza di 2 anni da tale approvazione (grazie ai vari solleciti anche di questa associazione), il direttore generale Manfrini, con delibera n. 77 del 13 febbraio 2014 di recepimento del suddetto Regolamento, lo dichiarava immediatamente esecutivo al fine di “consentire la conseguente riorganizzazione dei servizi e delle UU.OO.”.

Per rinfrescare la memoria, il provvedimento prevedeva 156 posti letto per il nostro nosocomio, così suddivisi: “cardiologia 16, chirurgia generale 24, medicina generale 24, ortopedia e traumatologia 26, pediatria 10, psichiatria 15, recupero e riabilitazione funzionale 14, gastroenterologia 15, lungodegenza 12. Nella dotazione di posti letto di cardiologia 4 posti letto sono dedicati all’area critica. Nella dotazione di posti letto di chirurgia generale 4 posti letto sono dedicati a day surgery multi specialistico. Sono previsti 4 posti letto tecnici per l’osservazione breve intensiva”.

Bel progetto….ma l’impresa è fallita?!

A tal proposito bisogna chiedere al dr Totaro come mai non abbia dato il prosieguo necessario a quanto disposto dall’ing. Manfrini?!

Cosa si cela dietro questo silenzio???

Sicuramente il direttore sanitario non è indifferente alla lotta per la prosecuzione dei lavori per il reparto di lungodegenza che, tra l’altro, sta richiedendo un esborso non indifferente di denaro.

Come mai? Forse perché potrebbe essere chiamato in causa per la dirigenza dello stesso o per un incarico esterno, visto che potrebbe obiettare il suo prossimo pensionamento?! Non era lui che doveva andar via come direttore sanitario a dicembre?!

L’associazione, inoltre, si chiede come sia possibile che un direttore di struttura, quale è lui (medicina), possa anche ricoprire l’incarico di direttore sanitario, vista la palese incompatibilità?! Forse perché i controlli non funzionano, si potrebbe pensare. E’ assurdo che il controllato diventi controllore di se stesso!!! Si spera che su questo argomento “qualcuno” rifletta.

Inoltre, alla funzione della lungodegenza assolve già la clinica “San Michele” e la struttura di Monte Sant’Angelo, per cui al San Camillo sarebbe un di più, ma considerato che Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato tutela la salute dei malati, appunto, si può dire che nulla osta a tale realizzazione purchè si consideri il restante bacino di utenti formato anche  da bambini.

Continuando, per ciò che concerne la riabilitazione, si chiede al dr Totaro come mai non abbia preso in considerazione anche i pareri dei tecnici, che ne saranno i responsabili finali, circa la conformazione della palestra, dei luoghi comuni e via di seguito? Non si può essere “Uno e Trino”, tale pregio appartiene solo a un Essere Immenso che non abita su questa terra, caro dottore. Tra l’altro c’è da considerare il fatto che con la chiusura dei reparti il relativo personale potrebbe essere spostato nella lungodegenza. Coincidenza?! Forse no…Cari cittadini vi rendete conto che a Manfredonia non potremo più curarci ma solo morire??

Sarebbe, pertanto, più opportuno introdurre delle discipline multifunzionali, quali otorino, oculistica, ecc., che darebbero anche la possibilità al nostro P.O. di risollevarsi e continuare a essere un punto di riferimento del nord Gargano.

Sicuramente sui vari reparti l’associazione interverrà nello specifico, ma ciò che ora preme far conoscere è l’argomento risonanza magnetica. Vi è una macchina nuovissima, ora in standby a causa dell’impossibilità di leggere i referti. Questo creerà soltanto un degrado del macchinario.

Come mai il dr Totaro non ha ritenuto opportuno adempiere la richiesta di un medico che si è messo a disposizione a tal fine ma ha creduto che fosse più giusto relegarlo a Monte Sant’Angelo dove non vi è quella mole di prestazioni che, invece, vige a Manfredonia? Vi è sotto qualcosa di particolare?!

Concludendo, l’associazione chiede al direttore sanitario chiarimenti su tutto quanto scritto. Naturalmente, si vuole evitare minacce di querele anche tramite “interposta persona”. Se vuole contrastare deve provare, con documentazione opportuna, così come Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato è abituata a fare.

Infine, si chiede l’intervento immediato dell’assessore alla sanità, Pentassuglia, nonché del Sindaco, responsabile in primis della Sanità (che in passato ha lottato e, visto che ha brillantemente superato il vaglio delle primarie è il caso che ritorni a battagliare) e, per finire, del consigliere regionale di maggioranza, Ognissanti, che è lì da tempo (il consigliere di minoranza, nel suo piccolo, è intervenuto e continuerà a farlo, per cui si evita di citarlo). Che ne dite di giustificare la conferma di incarichi a voi tanto cari? Prendete i provvedimenti necessari su quanto sta accadendo al “San Camillo” e, soprattutto, rimuovete chi è responsabile di tale situazione.

Comunicato stampa Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato
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