Non capisco cosa voglia dire o dove voglia arrivare il prof. Cavicchia, — -Sociologo e Ricercatore Sociale del Centro Studi e Ricerche “Eutopia”, con
Non capisco cosa voglia dire o dove voglia arrivare il prof. Cavicchia, — -Sociologo e Ricercatore Sociale del Centro Studi e Ricerche “Eutopia”, con l’assunto che la mia è una nomina politica e va quindi considerata anche per questo aspetto. Che tutte le nomine fatte dalle amministrazioni pubbliche, ai diversi livelli siano nomine politiche è pacifico, è scontato. Che io, poi, vengo da un lungo impegno politico che non si esaurirà certo con l’incarico di A.U. dell’ASE spa, è un dato di fatto inconfutabile.
Ciò posto, certamente, non gli riconosco l’autorità, neanche come ricercatore di un organismo che per la verità non credo neppure esista, di dispensare giudizi e patenti varie a destra ed a sinistra.
Da qualche tempo si diletta a fare analisi “sociologiche” con rilascio di attestati assumendo la cattiva abitudine, un tempo molto in auge presso la sinistra Italiana, di demonizzare l’avversario, una volta erano soprattutto i democristiani, ora chiunque non in linea con il loro pensiero, e di esaltare tutti quelli che in qualche modo ritenuti vicini alle proprie posizioni o utili alle loro speculazioni politiche.
Per onestà devo riconoscergli che ha sviluppato anche un’altra arte, quella molto sottile della “insinuazione” en passant.
Insinuare che tra me ed II Sindaco Riccardi ci possano essere “anche altre ragioni” o che ora è tutto tranquillo: “baci e abbracci, e qualcos’altro” non è solo offensivo e di cattivo gusto, ma subdolo e tendenzioso, mirato a dimostrare cosa, quali le altre ragioni; affari, accordi non leciti, insomma cosa.
Il Prof. Cavicchia, che mi conosce bene, si sbaglia e, però, se ha qualcosa da dire realmente, abbandoni il sottile linguaggio dell’insinuazione e esplicitasse con chiarezza quello che vuole dire.
Ci sono modi e termini precisi per presentare con chiarezza il proprio pensiero e in alcuni casi anche luoghi adatti e/o deputati a riceverli.
Circa le affermazioni riguardanti l’affidamento della gestione ad un organo collegiale o ancora peggio al solo Direttore Generale, sull’ampliamento dell’oggetto sociale e su tante altre questioni riguardanti l’ASE, mi permetto suggerirgli di documentarsi meglio sul dibattito politico in atto a livello “nazionale ed europeo” e per le cose più vicine a noi anche su quanto da me ampiamente riferito in altre note rese “pubbliche” attraverso gli organi di informazione e non solo.
Poi, mi permetto, ancora, invitarlo a raccordarsi con gli altri detrattori dell’ASE e di promuovere una unica tesi da sottoporre, naturalmente, non a Peppino Dicembrino o al Sindaco Riccardi, ma a chi a tanto è deputato.
La materia degli organi collegiali è trattata dal Codice Civile, libro V, Titolo V, “Società” e dallo statuto societario ASE SPA Manfredonia.
Peppino Dicembrino, fin dal 2012, ha già trattato in modo “molto” pubblico le questioni riguardanti le prospettive dell’ASE e non ha necessità di rappresentarle nuovamente dal momento che, tale percorso, è stato già avviato. Tuttavia, se gli sarà chiesto in modo corretto, posso garantire, che si metterà a disposizione del Centro studi e Ricerche “EUTOPIA” e, come Lei sostiene, della intera cittadinanza.
lo non ho bisogno di dimostrare nulla, la mia storia parla per me; tuttavia, la mia autonomia e la mia libertà viene fuori e si evince dai miei comportamenti e dalla capacità che ho di rispettare i vincoli imposti dai patti.
Per concludere, mentre Le confuto molte affermazioni che mi riguardano, anche di natura economica, mi piace chiarire che con Angelo Riccardi, non ci sono stati vincitori e vinti, ci sono state contrapposizioni, anche dure, cose che potrebbero esserci ancora, sulla visione e l’attuazione di alcuni atti. Il buon senso, ci ha ricondotti alla ragionevolezza, come si dice adesso, senza se e senza ma.
Non ho bisogno di giustificare e richiamare alla mente di quanti l’hanno dimenticato che, con Riccardi, ci fu, nel 2010, un accordo elettorale (PATTO) che ad oggi non è venuto meno e che in forza di tale accordo l’ho sostenuto in occasione delle primarie e che, se non ci saranno fattori “imponderabili” di rottura, riconfermerò, alle prossime elezioni amministrative il mio appoggio ad Angelo Riccardi.
Il contratto, i patti, gli accordi, hanno forza di legge “tra le parti”; per cui, come avrebbe detto ULPIANO,
PACTA SUNT SERVANDA.
Giuseppe Dicembrino, Amministratore Unico ASE SPA Manfredonia
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