La protesta compatta dei lavoratori, da ieri ex, della Solage di Manfredonia ha evitato stamani il trasferimento di numeroso materiale dallo stabilime
La protesta compatta dei lavoratori, da ieri ex, della Solage di Manfredonia ha evitato stamani il trasferimento di numeroso materiale dallo stabilimento.
Come riferisco i lavoratori, stamani è stata notata la presenza all’interno dell’azienda di tir e personale impegnati nel trasferimento del materiale. Subito sul posto le unità aziendali che hanno cominciato a protestare dopo aver inteso cosa sarebbe potuto accadere. In seguito l’arrivo di agenti del Commissariato di Manfredonia, del personale della Digos, e del sindaco Angelo Riccardi che, alla presenza di referenti della società (tra gli altri “Bontempi e Ripanti”) degli Rsu aziendali e del rappresentante della Fiom Cgil Ciro Di Gioia, ha spinto per un tavolo all’interno dell’azienda alla ricerca di un’intesa fra le parti.Si ricorda come la Solage srl a socio unico di Manfredonia, ex Ingenia del Gruppo Bontempi, è un’azienda del Contratto d’Area di Manfredonia-Monte Sant’Angelo e Mattinata (già) occupantesi nella Zona industriale ex DI46 della lavorazione di Mobili metallici (da raccolta dati, l’azienda ha beneficiato dei fondi del II^Protocollo aggiuntivo con Investimenti ammessi a contributo, migliaia/€, pari a 7.193 e contributi pubblici pari a 5.412 m/Euro). La Solage – specializzata nella produzione e vendita di tavoli e sedie, con stabilimenti a Camerano (AN) e Manfredonia (FG) – aveva presentato un piano concordatario al tribunale di Ancona (“modificato numerose volte”) che prevede una ristrutturazione del gruppo, con fitto di ramo d’azienda alla new-co B4living (di Massimiliano Bontempi) “costituita per permettere una sostanziale continuità aziendale”.Da qui l’annuncio del licenziamento collettivo per i lavoratori di Manfredonia, all’indomani (6.11.2014) della scadenza della Cassa integrazione straordinaria. Si ricorda come per lo stabilimento di Camerano la società ha chiuso l’accordo con i lavoratori prevedendo la mobilità di 25 unità (invece di 31) su 74, previa elargizione di incentivi per i dipendenti che usciranno fuori dall’organico. Previsto un periodo annuale di Cigs per i lavoratori che non accetteranno la mobilità. Diversamente, quanti non saranno interessati dagli ammortizzatori sociali, dovrebbero passare direttamente alle dipendenze della new-co B4 living.
Dopo passati sit-in e proteste, i lavoratori – come detto a Stato dall’rsu aziendale Nicola Pasqua in seguito alla task force regionale svoltasi a Bari il 07.11.2014 – preso atto della possibile riapertura della vertenza tramite la presentazione di un nuovo piano industriale da parte della B4living, avevano deciso di sciogliere il presidio dinanzi allo stabilimento di Manfredonia, così tornando al lavoro.
Nonostante lo ‘spettro’ dei licenziamenti, con lettere alle unità che sarebbero dovute partire il 10 novembre, l’azienda aveva ritirato la proposta di scaglionamento delle mobilità, procastinando il termine ultimo di lavorazione al 30 novembre 2014 (ufficialmente la Solage, ex Ingenia, chiuderà il 31 dicembre 2014,ndr). Di fatto, ieri venerdì 28 novembre è stato l’ultimo giorno di lavoro per le unità della Solage. Stamani l’inaspettata presenza dei tir per il trasferimento di parte del materiale presente nell’azienda.
Al termine del tavolo tra le parti, è stato comunicata una prossima ordinanza del sindaco di Manfredonia per evitare il trasferimento di parte del materiale già accatastato sui mezzi. Accolto il trasferimento solo dei prodotti imballati, come lo stesso imprenditore Bontempi aveva riferito telefonicamente ieri agli rsu dell’azienda. Per la parte restante del materiale caricato nei tir è stata ordinata la reintroduzione nello stabilimento fino al 9 dicembre 2014, data nella quale si svolgerà l’aggiornamento della task force regionale a Bari.
“L’azienda – dice a Stato Ciro Di Gioia della Fiom Cgil – avrebbe dovuto presentare il nuovo piano industriale prima dell’incontro di Bari del 9 dicembre”. “Quanto avvenuto stamani è inaccettabile, l’azienda ha nuovamente tradito le nostre attese. Non barattiamo e non venderemo il nostro lavoro per niente al mondo, noi andiamo avanti. Attendiamo la società a Bari. Da qui al 9 dicembre non porteranno via nulla”, dice l’rsu Nicola Pasqua
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