Personale del Commissariato di Manfredonia ha arrestato, nei giorni scorsi, il pregiudicato Antonio Rignanese, nato a Barletta (Ba) il 15.06.1977 e
Personale del Commissariato di Manfredonia ha arrestato, nei giorni scorsi, il pregiudicato Antonio Rignanese, nato a Barletta (Ba) il 15.06.1977 e residente a Manfredonia, poichè ritenuto responsabile detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti (art. 73 D.P.R. 9 ottobre 1990 nr. 309), evasione dagli arresti domiciliari (art. 385 C.P.), interferenze illecite nella vita privata mediante l’uso di strumenti di ripresa visiva (art. 615 bis).
L’operazione di pg. L’attività degli agenti ha consentito di sequestrare sostanza stupefacente, del tipo eroina e cocaina per quasi 200 gr., in parte già suddivisa in dosi per lo spaccio al dettaglio ed in parte ancora da preparare alla vendita, un bilancino di precisione, un trita-erba utilizzato per la preparazione di altro tipo di stupefacente non rinvenuto, di 4 telecamere ad alta risoluzione e a colori, di un DVR facente parte con le telecamere anzidette di un impianto di videosorveglianza di ultima generazione.
Lo specifico servizio di polizia, realizzato in derivazione di specifiche direttive del dirigente del Comm.to di Manfredonia, dr. Agostino de Paolis, ha consentito di constatare che, sui muri perimetrali dell’abitazione dell’arrestato domiciliare, erano installate illegalmente 4 telecamere di video sorveglianza, due delle quali monitoravano, in modo permanente, l’intera Via Palatella che giunge sino alla centrale Piazza Marconi.
L’attività di polizia effettuata, ha consentito di riscontrare che le stesse telecamere erano state abilmente installate, con lo scopo di dominare la zona circostante all’abitazione del Rignanese in modo da eludere, qualunque attività delle forze di polizia.
L’impianto era connesso ad un televisore con maxi schermo e relativo DVR, installati all’interno dell’appartamento del Rignanese che gli consentiva di gestire con assoluta sicurezza e tutela per i suoi traffici illeciti, essendo egli soggetto alla misura degli arresti domiciliari.
L’acutezza del personale della volante e la flagranza del reato prevista dall’art. 615 bis, ha spinto il personale di polizia a procedere anche ad una perquisizione domiciliare estesa a tutti i locali di pertinenza del Rignanese e sul terrazzo posto nella parte superiore dell’abitazione dell’indagato, all’interno di un tubo di sfiato, rinveniva l’ingente quantità di sostanza stupefacente, risultato poi positivo al narcotest del tipo cocaina ed eroina.
Un bilancino di precisione nonché l’occorrente per la suddivisione in dosi della droga e alcune buste di cellophane utilizzate per il confezionamento delle dosi di sostanza stupefacente venivano rinvenute e sequestrate, all’interno della sua abitazione. Il terrazzo ispezionato ed oggetto di controllo è risultato inoltre essere “difeso” da validi e fedeli collaboratori, 3 cani di grossa taglia, sempre di proprietà dell’uomo che, da controlli effettuati con l’ausilio del personale ENPA della sezione di Manfredonia, hanno permesso di scoprire che gli stessi sono sprovvisti di microchips e quindi anonimi all’anagrafe canina.
Il giorno precedente all’arresto, Antonio Rignanese, tra l’ altro, si era sottratto volontariamente ad un controllo di Polizia da parte di una volante del Commissariato di P.S. di Manfredonia; sebbene riconosciuto dal personale di polizia, alla guida di una Audi di grossa cilindrata, come riferito dagli agenti “preferiva non osservare l’alt polizia impostogli dal personale operante, per darsi ad una spericolatissima fuga in direzione San Giovanni Rotondo”.
L’elevata pericolosità per l’incolumità di persone, veicoli e pedoni, ha indotto, in quella circostanza, il personale della volante a rinunciare al controllo dell’uomo arrestato.
“La fuga e le sue modalità, apparentemente ingiustificate, lasciano presumere che lo stesso stesse effettuando qualche atto illecito, forse, proprio collegato alle sostanze stupefacenti, per i quali ha specifici pregiudizi penali, anche recentissimi. In quella circostanza, è stato deferito alla competente A.G., per i reati di evasione, resistenza a P.U. ed altro”, dicono dal Commissariato di Manfredonia.
“Su disposizione del Procuratore della Repubblica di turno presso il Tribunale di Foggia, dr.ssa Rosa Pensa, Antonio Rignanese è stato riassoggettato al regime degli arresti domiciliari, essendo incompatibile con il regime carcerario”.
Redazione
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