Omicidio a Vieste: Gelsomino: "Non facciamo sentire i commercianti in balia della criminalità"

Non vogliamo considerare quella di Vieste una ‘morte bianca’; ma troppo spesso ormai i commercianti si trovano a dover difendere in prima persona il

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Non vogliamo considerare quella di Vieste una ‘morte bianca’; ma troppo spesso ormai i commercianti si trovano a dover difendere in prima persona il proprio lavoro da una criminalità aggressiva e senza scrupoli. Quasi come se  lottare per mantenere i frutti del proprio impegno fosse diventato un rischio professionale”. E’ particolarmente duro il presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia Provincia di Foggia, Damiano Gelsomino nel commentare l’omicidio, scaturito da un tentativo di rapina, avvenuto ieri sera nel comune garganico.

“Se anche in un centro come Vieste siamo al Far West, vuol dire che sono saltate tutte le regole e chi ha una attività si trova per la strada in balia degli eventi pronto a lottare pur di mantenere il frutto del proprio lavoro quotidiano. La reazione in casi come questi è da evitare, ma è umanamente comprensibile. Solidarietà e vicinanza alla famiglia di Mario Nardella per la tragedia subita – prosegue Gelsomino – ma è chiaro che ora c’è bisogno di dare nuovi segnali concreti ai commercianti. Chi ha a cuore le sorti della propria comunità deve fare in modo che i commercianti non si sentano soli.

Come organizzazione di categoria siamo consapevoli degli sforzi e delle difficoltà in cui operano le forze dell’ordine, che proprio a Vieste stanno ottenendo risultati significativi anche con l’aiuto degli imprenditori. Ma dobbiamo provare tutti insieme a fare qualcosa di più. Abbiamo bisogno di ripristinare un sistema di convivenza civile che ci permetta di riappropriarci delle strade e delle piazze, che sono delle persone oneste che credono nel valore della legalità. Dobbiamo tutti insieme – conclude il presidente di Confcommercio – infondere coraggio e speranza a chi con sacrifico e tra mille difficoltà mantiene ancorale le saracinesche aperte nelle nostre città”.
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