Il tesoretto di Arpi a Manfredonia, presente il ministro Orlando.

Il tesoretto di Arpi è tornato a Manfredonia. Questa sera nel Museo Nazionale Archeologico del Castello svevo-angioino di Manfredonia, le 418 monete

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Il tesoretto di Arpi è tornato a Manfredonia. Questa sera nel Museo Nazionale Archeologico del Castello svevo-angioino di Manfredonia, le 418 monete antiche finora custodite nel Museo Nazionale Criminologico di Roma sono state presentate al pubblico. E tra i tanti ospiti presenti anche il Ministro di Grazia e Giustizia, Andrea Orlando, per la seconda volta nella città garganica (l’anno scorso in veste di Ministro dell’Ambiente inaugurò il porto turistico). Con lui l’on. Michele Bordo, il sindaco Angelo Riccardi e il direttore regionale per i Beni Culturali e paesaggistici della Puglia, Maria Carolina Nardella.

Le monete, 414 delle quali in argento, risalgono al V ed al III secolo avanti Cristo. Nel 1952 i Carabinieri sequestrarono un forziere contenente un chilo e mezzo circa di monete, rinvenuto nel corso di lavori agricoli nelle campagne di Arpi. Venne denunciato per ricettazione il contadino che le rinvenne. L’uomo fu assolto, le monete confiscate dalla Procura della Repubblica di Foggia e consegnate alla Soprintendenza Archeologica di Puglia. Iniziò una sorta di assedio a quel tesoretto, da parte di vari enti e finanche della proprietaria del fondo agricolo, per accaparrarsene il possesso. Il tesoretto finì, però, al Museo di criminologia di Roma, che ha rifiutato ogni richiesta di concederlo ad una istituzione museale per poterlo rendere fruibile al pubblico. Rifiutò persino all’Università di Bari il permesso di visionare le monete a fini di studio.

Saverio Serlenga


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