Trivelle, Regione Puglia a Renzi: No Piattaforme

Il governo "non deve compromettere con la minaccia di pessimo e scarso petrolio l’economia della Puglia che si affida alle acque pulite dell’Adr

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Il governo “non deve compromettere con la minaccia di pessimo e scarso petrolio l’economia della Puglia che si affida alle acque pulite dell’Adriatico e dello Ionio”: è questa la sintesi del documento che il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, consegnerà al premier Matteo Renzi nel corso della cerimonia di inaugurazione della 78/a edizione della Fiera del Levante di Bari, sabato prossimo.

Il contenuto del documento è stato esaminato in un incontro svoltosi oggi alla Regione Puglia nel corso del quale Introna ha riunito gli “stati generali” del movimento anti-trivelle (Comuni e associazioni ambientaliste) che dice “no alle torri petrolifere off-shore, sì alla difesa del futuro dei pugliesi e per valorizzare la scelta della Puglia di uno sviluppo ecosostenibile”.

“Ho voluto incontrare le Amministrazioni comunali e le associazioni ambientaliste – sottolinea Introna – per riflettere sul contenuto di una nota che intendo consegnare al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi” e per evidenziare che “la Puglia è leader delle produzioni energetiche rinnovabili – ma anche fossili, con le centrali di Cerano e Taranto – ed è capofila delle Regioni che hanno adottato proposte di legge alle Camere per la moratoria della ricerca di idrocarburi nei fondali”.

Il Consiglio regionale pugliese ha promosso un confronto del territorio “per mandare un messaggio al Governo nazionale: le scelte ambientali si fanno insieme ai pugliesi, non sulla loro testa”.

“Tutte le amministrazioni comunali che si affacciano sui mari sono sulla nostra linea: testarda e intransigente contro il petrolio ma aperta al dialogo”, ha sottolineato Introna. “E con la rete ambientalista abbiamo voluto affrontare i temi da illustrare al premier, per esporre le preoccupazioni sulle ricadute delle norme ‘sblocca trivellè contenute del Decreto Sblocca Italia. Non è un presa di posizione ideologica, ma partiamo dalla consapevolezza – sottolinea il presidente del Consiglio regionale – di offrire già un contributo maggioritario alla bolletta energetica nazionale, con la produzione da fonti fossili e rinnovabili, che supera di molto le esigenze regionali”.

 

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