Licenza di uccidere animali vaganti Prefetto: se necessario

"Come tutti i provvedimenti, possono essere accettati da alcuni e contestati da altri, è del tutto normale che ciò accada. E’ un provvedimento ch

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“Come tutti i provvedimenti, possono essere accettati da alcuni e contestati da altri, è del tutto normale che ciò accada. E’ un provvedimento che viene adottato da oltre 20 anni in Calabria, Campania e altre regioni d’Italia, senza aver causato problemi”. Il prefetto di Foggia, Luisa Latella, spiega  le motivazioni dell’ordinanza che dà alle forze dell’ordine ‘licenza di ucciderè gli animali vaganti nel territorio comunale di Vieste che possano costituire “una situazione di pericolo concreto per l’incolumità delle popolazioni e per la sicurezza della circolazione stradale”.

La sua ordinanza è stata aspramente criticata in particolare dagli animalisti che hanno preannunciato ricorsi in sede di giustizia amministrativa. “Quello che voglio mettere bene in evidenza – chiarisce il prefetto – è che si tratta di ‘extrema ratio’, che vedrà l’eventuale uccisione di animali (specie di quelli di grandi dimensioni e potenzialmente pericolosi per gli uomini), solo nel caso in cui si evidenzia un pericolo imminente e non vi è altra possibilità per evitare il rischio per la gente”.

Luisa Latella risponde anche a chi la critica perchè l’ordinanza, invece di provvedere a sanzionare il proprietario dell’animale che vaga incustodito, consente di ucciderlo seduta stante. “E’ importante sapere – risponde – che spesso non è possibile rintracciare i proprietari di questi animali, perchè viene loro tagliata parte dell’orecchio per evitarne proprio l’identificazione. Questo provvedimento è stato adottato proprio contro la criminalità organizzata che, spesso, utilizza gli animali per pascolo abusivo e, soprattutto, come forma di controllo del territorio. Animali che creano grandi pericoli perchè abbandonati anche sulle strade di transito”.
“Per quanto attiene, poi, alla possibilità di utilizzare dei narcotizzanti – conclude il prefetto – è una pratica già utilizzata, anche se non sempre risulta efficace. Ripeto, l’abbattimento dell’animale di grossa taglia, quale ad esempio un toro, un bufalo, rappresenta l’ultima ‘ratio’, proprio quando non ci sono altre soluzioni e si deve salvaguardare l’incolumità di un cittadino, di un bambino ecc. Detto questo, è chiaro che se ci sono animalisti che vogliono discutere con me dell’ordinanza, possono tranquillamente venire a trovarmi. Non ci sono preclusioni”.

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