SI è svolto questo pomeriggio – nell’aula consiliare del Comune di Manfredonia – l’incontro di presentazione del bando attuativo regionale delle Zone
SI è svolto questo pomeriggio – nell’aula consiliare del Comune di Manfredonia – l’incontro di presentazione del bando attuativo regionale delle Zone Franche Urbane (ZFU). L’avvocato Rocco Iemma, esperto di fiscalità di vantaggio IFEL e consulente ANCI (Associazione Nazionale comuni Italiani) ha illustrato le modalità secondo cui il bando sarà applicato nella nostra città, provando a rispondere a dubbi e perplessità posti da imprenditori locali e semplici cittadini che hanno assistito alla conferenza. Oltre a Iemma sono intervenuti con delle relazioni introduttive Antonio Angelillis, assessore allo sviluppo economico del comune di Manfredonia e naturalmente il sindaco Angelo Riccardi.
COSA SONO LE ZFU. Le ZFU sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese. Obiettivo prioritario delle ZFU è “favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse”.
Per sindaco e assessore Angelillis quella delle ZFU rappresenta “un’occasione di sviluppo per il territorio e una speranza per i giovani disoccupati e i titolari delle piccole e micro imprese locali.” “Certo- ha affermato Angelillis– non è un provvedimento esaustivo, non è la panacea in grado di risolvere tutti i problemi economici del territorio, ma potrebbe dare ottimi frutti se combinato, in maniera reticolare con i fondi erogati da altri enti.” Si è inoltre precisato come Manfredonia abbia rinunciato all’opzione per la riserva di scopo, cioè alla possibilità di riservare parte dei fondi per determinate imprese scelte dall’amministrazione.
OLTRE 4.5 MILIONI EURO PER MANFREDONIA. Quindi i 4.610.733 euro stanziati per le ZFU di Manfredonia sono interamente a disposizione delle imprese che ne faranno richiesta, per un massimo di 200mila euro ad impresa. L’avvocato Iemma ha ricordato che possono accedere al bando le microimprese (per un massimo di 10 lavoratori fra dipendenti, proprietari e soci con un fatturato annuo inferiore a 2milioni di euro) e le piccole imprese (massimo 50 lavoratori e un fatturato inferiore a 10milioni di euro annui). Le imprese alla data di scadenza del bando, 12 Giugno 2014 alle ore 12.00, devono essere operative e iscritte alla Camera di Commercio. Devono avere inoltre almeno una sede operativa(non è sufficiente la sede legale) sita all’interno della ZFU, risultante dal certificato camerale. “E’ necessario-ha continuato Iemma- che almeno il 25% del fatturato annuale dell’attività sia prodotto all’interno della ZFU e che tale requisito sia mantenuto nel corso degli anni, pena la revoca dei fondi.” Possono partecipare al bando anche le attività non sedentarie, quelle cioè che si svolgono per la maggior parte del tempo fuori dagli uffici, in luoghi pubblici e privati (idraulici, parrucchieri a domicilio) purchè producano in ZFU almeno il 25% del fatturato annuo. Per quanto riguarda le società di professionisti per ora possono partecipare al bando solo studi associati di ingegneri e architetti, ma l’esclusione delle altre categorie professionali resta un problema aperto e non è escluso che il ministero possa inserirle in seguito.
LE AGEVOLAZIONI. Le agevolazioni di cui le imprese possono beneficiare sono, come anticipato, le seguenti: a) esenzione dalle imposte sui redditi (IRPEF, IRES); b) esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP); c) esenzione dall’imposta municipale propria (IMU); d) esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.
L’esenzione dall’IMU riguarda ovviamente, solo gli immobili utilizzati per lo svolgimento dell’attività. Invece si può usufruire dell’esonero dal versamento dei contributi solo per i dipendenti assunti con contratti a tempo indeterminato o determinato non inferiore a 12 mesi. Idipendenti devono essere inoltre residenti in uno dei comuni del Sistema Locale del Lavoro (Manfredonia, Zapponeta, Isole Tremiti) e lavorare all’interno della ZFU. Qualora l’imprenditore avesse dipendenti che lavorano in sedi dell’impresa esterne alla ZFU, non può usufruire di tale sgravio. Perciò l’avvocato Iemma ha precisato che in questi casi è obbligatorio avere contabilità separate per le diverse sedi, pena la revoca dei fondi. Portano alla revoca immediata dei fondi anche il trasferimento dell’impresa fuori dalla ZFU prima di 5 anni dalla ricezione del bonus.
Sono invece assolutamente escluse dalla partecipazione al bando le imprese: che hanno in atto procedure concorsuali per insolvenza che usufruiscono del regime fiscale agevolato secondo la legge 388/2000 che hanno ricevuto fondi per l’imprenditoria giovanile e la mobilità le società che hanno perso più della metà del capitale sociale, di cui il 15% nell’ultimo anno.
POLEMICHE DEI CITTADINI PER DELIMITAZIONE AREE. Durante la conferenza di presentazione del bando non sono mancate le polemiche di alcuni cittadini a proposito del perimetro delle Zone Franche Urbane di Manfredonia. In alcuni casi sono sufficienti pochi metri per essere “dentro” o “fuori”. Ciò porterebbe secondo alcuni ad episodi di concorrenza sleale da parte di imprese che grazie alle agevolazioni fiscali possono essere molto più competitive delle concorrenti situate a brevissima distanza. In particolare un cittadino ha espresso la propria perplessità riguardo alla zona D32, esclusa dalla ZFU nonostante buona parte delle aree limitrofe, appartenenti alla zona artigianale vi siano incluse.
Il sindaco ha risposto che “quando i confini sono così netti gli esclusi “per un soffio” ci sono sempre, ma “i criteri di scelta dei confini della ZFU non sono stati decisi dall’amministrazione comunale.” Il bando ministeriale prevedeva che l’area urbana da individuare come Zona Franca Urbana dovesse avere, al Censimento 2001, un tasso di disoccupazione, di concentrazione giovanile e un indice di disagio economico, più elevati di quelli medi cittadini.
L’area di Manfredonia, individuata nella proposta progettuale presentata nel 2008 al Ministero dello Sviluppo Economico, aveva una popolazione residente, al Censimento 2001, di 8.048 abitanti, pari ad un’aliquota del 13,95% dell’intera popolazione residente nel Comune di Manfredonia (57.704 abitanti) e indicatori di disagio socioeconomico più elevati di quelli di altre zone della città.
(A cura di Annapina Rinaldi – aprinaldi@alice.it)
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