Manfredonia, dipendenti OSS Sanitas: disperati, 4 arretrati, ridotto orario

Orario di lavoro ridotto, attesa per il pagamento di 4 mensilità e parte della tredicesima: basta, siamo disperati, i politici ci hanno dimenticati. M

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Orario di lavoro ridotto, attesa per il pagamento di 4 mensilità e parte della tredicesima: basta, siamo disperati, i politici ci hanno dimenticati. Molti di noi sono monoreddito. Le bollette vanno pagate tutte, allora perché non dobbiamo essere retribuiti?”. Protesta di 10 iscritti Cisl Fisascat, dipendenti della Cooperativa OSS Sanitas di Cerignola, che prestano assistenza e servizi generici e integrati agli anziani della Casa di Riposo “A. Rizzi” di Manfredonia. Le richieste seguono lo sciopero a fine marzo 2014 e “gli incontri in Prefettura e presso gli uffici delle Politiche del lavoro della Provincia di Foggia”. In totale “13 i lavoratori” impegnati nella Casa di riposo Anna Rizzi, per conto della OSS Sanitas di Cerignola, oltre “6 soci volontari”. Complessivamente 22 gli ospiti/anziani attualmente presenti.

“A nulla sono valse le mediazioni ed i buoni propositi messi in campo, soprattutto nell’ultimo anno”, aveva affermato in una passata nota stampa il Segretario Generale della Fisascat Cisl di Foggia, Leonardo Piacquaddio. “E’ stato fatto tutto il possibile per cercare soluzioni, finalizzate alla buona convivenza tra le parti, che tenessero conto delle richieste dei lavoratori per l’ampliamento dell’orario di lavoro, così come previsto negli accordi sindacali sottoscritti e mai rispettati”.

Dopo 20 giorni dallo sciopero di fine marzo, ai lavoratori, iscritti Cisl – come dagli stessi riferito – è stata retribuita una mensilità arretrata e “parte della tredicesima del 2013”. “Peccato – aggiungono a Stato in data odierna i lavoratori interessati alla vertenza – che ci era stato comunicato che si sarebbero rispettati gli accordi – come da contratto sottoscritto con la cooperativa nel giugno 2013 – relativi all’aumento delle ore e per il pagamento degli arretrati entro i 60 giorni”.

“Nel corso dell’incontro in Prefettura,a pochi giorni dallo sciopero di fine marzo, il sindaco di Manfredonia ha comunicato che aveva di recente retribuito una somma pari a 50mila euro all’Asp Smar. Il Prefetto aveva da qui chiesto di utilizzare la somma suddetta per pagare i dipendenti della OSS Sanitas. Ma ad oggi continuiamo ad attendere il pagamento degli arretrati ed una modifica della riduzione dell’orario di lavoro, ridotto di un 25/30%, da 24 a 15/18 ore, senza turnazione, con conseguente stress lavorativo per noi dipendenti. Abbiamo ricevuto anche la proposta dalla OSS Sanitas di diventare soci-volontari ma quello che chiediamo è solo il rispetto degli accordi stabiliti con la sottoscrizione del contratto del 2013″.

Inoltre, sarebbe stata “rigettata la richiesta di contratti di solidarietà o l’attivazione della Cassa integrazione in deroga per noi lavoratori. A riguardo comunichiamo l’assenza dell’Avv. Pietro Colangione – Consulente legale della Cooperativa Oss sanitas, nel corso dell’incontro svoltosi di recente negli uffici delle Politiche del lavoro della Provincia di Foggia”.

“Ci appelliamo ai politici del territorio, a tutte le istituzioni. Siamo disperati. Si è tanto parlato della vertenza degli Ex Lsu Ata, che hanno subito una drastica riduzione di orario, dopo disposizioni ministeriali; ora il Comune può intervenire per ridare dignità a noi dipendenti prestano assistenza e servizi generici e integrati agli anziani della Casa di Riposo “A. Rizzi” di Manfredonia”.
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