Inchiesta carte d’identità, 6 indagati, 2 autorizzati al servizio elettorale per le Europee 2014

Lavoro straordinario, attraverso il servizio elettorale , per 2 dei 3 soggetti attualmente indagati nell’ambito della inchiesta della Procura di Foggi

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Lavoro straordinario, attraverso il servizio elettorale , per 2 dei 3 soggetti attualmente indagati nell’ambito della inchiesta della Procura di Foggia relativa alla ipotetica “sottrazione – nel periodo dal 01.12.2010 al 31.12.2012 – di somme di denaro dalle casse comunali relative ai diritti fissi e di segreteria che i cittadini versavano per il rilascio, rinnovo o duplicazione delle carte d’identità“. Relativamente al periodo attenzionato, sarebbe pari “ad oltre 35 mila euro” la somma di cui si sarebbero appropriati tre dipendenti del Comune. l’inchiesta del Gip della Procura foggiana – dr. Antonio Buccaro, Pm dr. Andrea Di Giovanni – aveva originato l’emissione di 3 ordinanze di misura cautelare – eseguite dai finanzieri di Manfredonia – in danno di altrettanti dipendenti, per l’accusa suddetta. 6 complessivamente i soggetti iscritti nel registro degli indagati; 2 dei 3 non interessati alle misure cautelari sono stati autorizzati dal Comune di Manfredonia per svolgere lavoro straordinario di servizio elettorale, nell’ambito delle prossime Europee del maggio 2014. Si ricorda che con passato decreto sindacale, il Comune sipontino aveva escluso l’attuale dirigente del 1″ Settore “Affari Generali” (non iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta) – dalle competenze relative al Servizio “Servizi Demografici”.

Relativamente alla posizione dei 3 dipendenti interessati alle misure cautelari, ed attualmente sospesi dal servizio, il Tribunale del Riesame (Libertà) dovrebbe esprimersi domani, giovedì 10 aprile 2014, in merito all’istanza presentata dai legali per la revoca delle misure cautelari. Gli interrogatori di garanzia dei 3 dipendenti del Comune, dinanzi al Gip Buccaro, si erano svolti lo scorso 25 marzo 2014. Affiancati dai rispettivi legali, i 3 dipendenti avevano rigettato tutte le accuse agli stessi attribuiti.

Redazione
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