Ristorazione scolastica, A.Varrecchia: gestione complessa per gara d’appalto

IN riferimento all’interrogazione a risposta scritta presentata dal Consigliere Michele Gatta è stato fornito regolare e dettagliato riscontro, con no

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IN riferimento all’interrogazione a risposta scritta presentata dal Consigliere Michele Gatta è stato fornito regolare e dettagliato riscontro, con nota n. 6872 del 20.02.2014, nei termini previsti dal Regolamento comunale”.

 

“Ad ogni buon fine, si ritiene opportuno fornire anche a codesta testata alcuni elementi utili in merito. Questo Ente, contestualmente alla scadenza del contratto per l’affidamento della gestione del servizio di refezione scolastica, ha provveduto all’espletamento di una nuova gara d’appalto. Nelle more delle procedure di gara, espletata regolarmente nel periodo 2008/2009, si è disposta, legittimamente, la proroga di affidamento del servizio di che trattasi. All’esito della procedura di gara si è verificata la fattispecie prevista dall’art. 86, commi 2 e 3 del d.lgs. 163/2006 ovvero la condizione di sospetta anomalia.

Sono state avviate, pertanto, le procedure di verifica dell’anomalia che si sono concluse con la proclamazione della diserzione della gara per mancanza di offerte valide. Durante tutta questa fase è stato necessario assicurare il servizio di refezione in regime di proroga.

Sulla base dell’esperienza pregressa e alla luce dei problemi tecnici emersi in sede di gara, si è provveduto alla predisposizione di un nuovo capitolato d’appalto, più volte rivisto, anche per accogliere alcuni suggerimenti di ordine tecnico pervenuti dal Responsabile del Servizio di Igiene Alimentare e Nutrizionale dell’ASL. Nel corso dell’anno 2013 è stata, pertanto, indetta la gara relativa all’affidamento del servizio di refezione scolastica.

Alla scadenza dei termini sono state presentate n. 7 offerte; la commissione di gara, stante la delicatezza del servizio da erogare, la durata e l’importo dell’appalto, ha valutato con estrema attenzione le offerte pervenute.

Ad oggi, la commissione, concluso l’esame delle offerte tecniche, ha proceduto in data 18 marzo u.s. all’apertura, in seduta pubblica, delle buste contenenti l’offerta economica. Essendosi verificata nuovamente la condizione di sospetta anomalia per la ditta prima classificata, gli atti di gara sono stati trasmessi al Responsabile del procedimento che ha già provveduto a porre in essere gli adempimenti previsti dalla normativa vigente.

Tutto ciò premesso si evidenzia, come sostenuto dallo stesso consigliere Gatta, quanto complessa sia la gara d’appalto di che trattasi, e quante difficoltà di ordine tecnico-giuridico sono state affrontate per addivenire ad un capitolato d’appalto che, si auspica, possa da un lato assicurare maggiore garanzia nella scelta dell’offerta migliore e dall’altro ridurre la possibilità di ricorsi pretestuosi.

Vale la pena, infatti, ricordare che il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa di cui all’art. 83 del Codice degli appalti fonda l’aggiudicazione dei contratti pubblici non tanto su una valutazione meramente economica, quanto su una complessa integrazione tra il dato economico e quello tecnico e qualitativo; integrazione che avviene applicando criteri di valutazione quantitativi (prezzo, tempo di esecuzione, durata della concessione, ecc.) o qualitativi (caratteristiche estetiche e funzionali, qualità, pregio tecnico, ecc.) inerenti la natura, l’oggetto e le caratteristiche del contratto.

Si tratta, quindi, di un criterio complesso, che comporta la capacità della stazione appaltante sia di definire, a monte, elementi di valutazione che riflettano correttamente le esigenze qualitative ed economiche della amministrazione stessa sia di utilizzare metodi o formule per la determinazione della graduatoria delle offerte che non distorcano i risultati, cioè non siano tali da rendere eccessivamente ininfluenti o, viceversa del tutto decisivi, alternativamente gli aspetti economici o quelli tecnici.

Inoltre la gara, già di per sé complessa, è stata ulteriormente complicata dalla necessità di procedere all’allestimento dei refettori. Lo stralcio della parte inerente i lavori dei refettori, rinviando l’allestimento degli stessi a separata procedura di gara, è stato effettuato proprio per consentire l’espletamento della gara relativa al solo servizio di refezione.

Del resto neanche può dirsi che vi sia stata inerzia da parte dell’Amministrazione o degli Uffici, tenuto conto della copiosità degli atti prodotti nel periodo di riferimento sull’argomento e dell’avvicendamento di diversi dirigenti.

Infine, con riferimento al corrispettivo erogato alla ditta che ha gestito il servizio in regime di proroga, è opportuno evidenziare che gli importi liquidati annualmente sono notevolmente inferiori a un milione e duecentomila euro, come indicato nell’interrogazione consiliare, con l’ulteriore precisazione che a decorrere dall’anno scolastico 2011/2012 il servizio è stato esteso, in via sperimentale anche alle scuole primarie e il costo del pasto è rimasto invariato, salvo adeguamento ISTAT.

Si riporta, per maggiore completezza, l’elenco delle somme liquidate annualmente all’ATI CIR-Coop. tre Fiammelle, per lo svolgimento del servizio di che trattasi: ANNO 2008 € 351.736,95 di cui € 164.313,83, quale contributo da parte degli utenti

ANNO 2009 € 341.965,85 di cui € 136.570,58, quale contributo da parte degli utenti

ANNO 2010 € 336.177,82 di cui € 138.946,43, quale contributo da parte degli utenti

ANNO 2011 € 323.146,94 di cui € 131.964,72 quale contributo da parte degli utenti

ANNO 2012 € 366.845,05 di cui € 213.518,52 quale contributo da parte degli utenti

ANNO 2013 € 507.877,55 di cui € 273.716,09 quale contributo da parte degli utenti.

L’importo complessivo liquidato è, pertanto, pari a € 2.227.750,16 di cui € 1.059.030,17 a carico degli utenti, di gran lunga inferiore a € 7.200.000,00 indicati nell’interrogazione consiliare. A conclusione è bene evidenziare che il servizio di refezione scolastica rientra tra gli interventi che assicurano la piena fruizione del diritto allo studio e in quanto tale è di indiscutibile utilità sociale ed educativa. L’interruzione o il ritardo nell’erogazione di questo servizio, richiesto da oltre 1.300 famiglie, rappresenta sicuramente motivo di notevole disagio. Tanto si comunica per completezza d’informazione”.

Lo dice in una nota stampa Antonella Varrecchia, Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Manfredonia.

Redazione
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