Foggia, Spi-Cgil verso il congresso provinciale del 25 e 26 febbraio „

  Questo congresso ha un’importanza particolare per la Cgil,  certo, ma anche per il Paese nel suo insieme”. E’ Franco Persiano, Segretario  gen

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Questo congresso ha un’importanza particolare per la Cgil,  certo, ma anche per il Paese nel suo insieme”. E’ Franco Persiano, Segretario  generale Spi-Cgil Foggia, a tracciare un primo bilancio delle assemblee che  hanno preceduto il Congresso Provinciale in programma il 25 e 26 febbraio  prossimi.

“C’è un obiettivo che a me”, prosegue Franco Persiano “pare  si stia raggiungendo con i lavori congressuali: quello di allargare lo spazio  politico e di rappresentanza del sindacato e della Cgil in particolare e di  indicare al Paese una strada possibile per uscire dalla crisi. Il documento  confederale, largamente unitario, intitolato “Il lavoro decide il futuro”, è la  scommessa non solo per quello che rappresenta per ciascun cittadino, ma anche e  soprattutto perché “decide il futuro”, ci dice cioè quale modello sociale e per  quale Paese. In tempi di finanza creativa, di rendite e patrimoni esentasse, di  grandi ricchezze che non si toccano, quel titolo rimanda a uno scenario  completamente rovesciato: dignità di vita per tutti, equità, coesione  sociale”.

I dati sono impietosi: negli ultimi 12 mesi, in Puglia,  100mila persone hanno perso il lavoro. La disoccupazione giovanile, nella nostra  regione, è al 41,5%, ma a Foggia si registra un dato peggiore della media  pugliese, con il 44%. Il carico più pesante della crisi, tuttavia, riguarda  l’universo femminile: 6 giovani donne su 10 sono disoccupate. Il tasso di  occupazione femminile, nel Foggiano, si attesta al 26,8 per cento; il tasso di  disoccupazione femminile, in Capitanata, è salito al 20,4 per cento; il dato  provinciale sul tasso di inattività femminile è del 66,2 per cento.

“Il compito dello Spi, dei suoi uomini e delle sue donne”, continua Persiano “è quello di fare della memoria lo strumento forte di lotta  presente, per attuare il principio di eguaglianza, per rendere universali i  diritti, quelli di ieri, quelli di oggi, quelli di domani per i nostri figli e  nipoti. Lo Spi è il sindacato del territorio, con i suoi 28.500 iscritti è  l’organizzazione più grande della Capitanata. Il suo radicamento è il motivo  principale della sua iniziativa, in un rapporto di causa-effetto che finisce per  autoalimentarsi: qui, sul territorio lo Spi incontra i bisogni delle persone in  carne ed ossa, le esigenze legate ai bisogni reali, che chiedono rappresentanza  e risultati”.

“Per questo siamo così attenti alla contrattazione  territoriale, al confronto con le Autonomie locali e alle scelte che  assumono sui servizi sociali, sulla sanità, sul reddito, sulla sicurezza. I  contenuti della Legge di stabilità 2014, approvata a fine anno dal Parlamento,  ci dicono di come sia importante il nostro ruolo, ma anche di quanta strada sia  ancora da fare per garantire alle persone anziane vita dignitosa, rispetto,  tutela… affetto solidale”.

Noi siamo quelli dello Spi e non ci stancheremo di lottare  per tutto questo. In preparazione del Congresso provinciale abbiamo sviluppato  delle iniziative pubbliche di confronto, cercando di parlare alla società della  Capitanata. C’è stata una bellissima tavola rotonda, a Manfredonia, tra la lega  SPI e l’Amministrazione Comunale sul tema dei tributi comunali e lotta  l’evasione, per spostare verso il sociale quote di recuperi dell’evasione  tributi comunali; a San Severo e Cerignola confronto pubblico sui temi della ‘Crisi che si scarica sulle donne e sui Pensionati/e’; a Foggia una tavola  rotonda di confronto tra lo SPI, l’associazione Donne in Rete, l’assessore  regionale alla Sanità e il direttore generale ASL sul tema ‘Riduzione delle  liste di attesa nella Sanità’. Noi siamo quelli dello SPI: ‘siamo in pensione  dal lavoro, non dalla lotta’, ci disse nel congresso del 2010, la partigiana  combattente Giovanna Marturano, scomparsa l’anno scorso all’età di 100 anni. Un  lungo viaggio, quello di Giovanna. Un lungo viaggio quello dello Spi, che trova  nel congresso una tappa importante per cambiare l’Italia”.

 


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