LA Fondazione “Centri di Riabilitazione Padre Pio” Onlus esprimela propria perplessità e il proprio sconcerto per i termini con cui è stata divulgata,
LA Fondazione “Centri di Riabilitazione Padre Pio” Onlus esprimela propria perplessità e il proprio sconcerto per i termini con cui è stata divulgata, ai mass-media locali, la notizia sulla presunta chiusura del Presidio di riabilitazione extraospedaliero a ciclo continuativo di Monte Sant’Angelo, sita in ContradaCalafico,a pochi chilometri dal centro abitato di Manfredonia, e le relative prese di posizione del sindacato Usppi che, per la cronaca, rappresenta solo il 2% dei lavoratori, non ha sottoscritto i contratti collettivi nazionalee aziendale di lavoro e, pertanto, non è legittimato a trattare con l’Ente.
Le dichiarazioni attribuite a due rappresentanti di questo sindacato, infatti,rivelano una scarsa, se non mancata conoscenza della normativa di settore, delterritorio e della realtà operativa della Fondazione.
Il Presidio di Monte Sant’Angelo, che ha in dotazione 40 posti letto di riabilitazione ex art. 26 L. 833/78, non cesserà di erogare le sue prestazioni, ma semplicemente trasferirà la sua attività (e quindi anche i posti letto) presso la struttura “Gli Angeli di Padre Pio” di San Giovanni Rotondo della stessa Fondazione, in ottemperanza alla delibera Regionale 10 maggio 2011, n. 933 di recepimento del piano d’indirizzo nazionale per la riabilitazionee, soprattutto,per adempiere alla delibera Regionale n. 1195/2013che fissai criteri di appropriatezza delle prestazioni riabilitative.
Ma non c’è solo il rispetto delle norme, che i sindacalisti di settore dovrebbero conoscere,a rendere necessario e opportuno il trasferimento. Ci sono anche i bisogni dell’utenza: quelli certificati dai dati reali e non quelli ipotizzati sulla base di congetture strumentali.Basta citare solo le cifre relative alle liste d’attesa (anche su questo aspetto si deve rispettare la normativa) dei due Presidi: per il Presidio di Monte Sant’Angelo sono pari allo zero; per quello di San Giovanni Rotondo sono di centinaia di pazienti, che si rivolgono a questa struttura perché conoscono perfettamente (a differenza di chi alza le barricate) la dotazione tecnologica altamente innovativa del centro “Gli Angeli di Padre Pio”, dove sono costantemente erogate prestazioni a titolo completamente gratuito.
Per ulteriore precisione, si specifica che non è stata inviata nessuna lettera ai dipendenti e non è stata stabilita alcuna data per il trasferimento dell’attività, poichétale decisione dipenderà da un iter burocratico chiaramente regolamentato (L.R. Puglia, 17 giugno 2013, n.14)
Alla luce di queste considerazioni, è opportuno chiedersi a chi non conviene il trasferimento di personale e posti letto che: non comporterà la perdita di posti di lavoro; non provocherà l’interruzione del trattamento (neppure di quello domiciliare) dei pazienti attualmente assistiti; migliorerà, per questi ultimi, le prestazioni, grazie ad attrezzature tecnologicamente avanzate e più efficaci, a fronte del piccolo “sacrificio”, solo in alcuni casi, di dover percorrere qualche chilometro in più?
Chi conosce realmente la normativa specifica, la programmazione sanitaria regionale e aziendale e la mission della Struttura, non si espone a mere strumentalizzazioni, ormai obsolete e insignificanti, ma contribuisce a far sì che la particolare e delicatautenza che fruisce dei servizi sanitari riabilitativi abbia sempre il meglio, al minor costo pubblico possibile e nel rispetto dei diritti dei lavoratori.
(Nota stampa a cura Fondazione “Centri di Riabilitazione Padre Pio” Onlus)
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