Dispersione scolastica, Cascavilla: unica scheda per le segnalazioni

Punto di svolta per la dispersione scolastica a Manfredonia: c’è stata una riunione con i dirigenti, con i quali abbiamo concordato un’unica scheda di

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Punto di svolta per la dispersione scolastica a Manfredonia: c’è stata una riunione con i dirigenti, con i quali abbiamo concordato un’unica scheda di segnalazione – che abbiamo preparato noi, negli Uffici dei servizi sociali – una scheda inviata a tutti i dirigenti delle scuole con i quali li stessi ci segnaleranno tutti i fenomeni di dispersione. A questa nota noi risponderemo comunicando le azioni da svolgere. Importante l’intervento di tutte le parti sociali coinvolte per il recupero dei ragazzi: fondamentale l’azione del volontariato”. E’ quanto ha detto l’assessore alle politiche sociali e alla Cultura del Comune di Manfredonia prof. Paolo Cascavilla a margine della conferenza relativa al progetto “Distretto Famiglia”, inglobante anche “Nati per leggere”, prossime iniziative previste nel centro di Manfredonia.

Come comunicato in un precedente incontro nell’Aula consiliare del Comune – alla presenza dell’Assessore con delega tra l’altro all’istruzione Antonella Varrecchia74 i casi di inadempienza segnalati dalle scuole nell’anno 2011 – 2012 a Manfredonia, con “inadempienza spesso anticamera di uno scivolamento verso forme di disagio e di emarginazione che portano a situazione più gravi”. “Nelle storie personali dei minori entrati nel circuito penale – dicono le assistenti sociali – vi sono alcune costanti, tra cui – per tutti – il mancato completamento del percorso scolastico dell’obbligo”. I rappresentanti di tutte le scuole hanno rimarcato la necessità di operare una differenza tra la scuola primaria e la scuola media.

Nella scuola primaria i bambini sono seguiti di più dalla famiglia, “i casi di abbandono o le assenze sono dunque ridotti”. E questi casi normalmente sono imputabili alla fragilità della situazione familiare. I bambini, inoltre, a questa età sono maggiormente controllati dalle maestre, che in alcuni casi contattano le famiglie quasi settimanalmente. Nella scuola media, invece, il disamore per la scuola aumenta e sono spesso i ragazzi che dichiarano di non voler andare più a scuola: iniziano con assenze più o meno continue, amicizie con ragazzi più grandi. La responsabilità delle famiglie vi è sempre, nel senso che non hanno alcuna autorevolezza e non riescono a far cambiare opinione ai figli.

Nel passato incontro in Comune sono state espresse analisi preoccupate sui comportamenti irritanti e irriguardosi assunti nei confronti della scuola e di altre istituzioni. Che fare? Come vincere in primo luogo questa disaffezione alla scuola? E’ stato riconosciuto il valore delle attività pomeridiane (cori, attività sportive, teatro), che hanno svolto una funzione positiva, ma che sono state ridotte in tutte le scuole per mancanza di fondi.

Sul fronte delle famiglie la proposta di corsi formativi lascia scettici insegnanti e dirigenti: vi è una scarsa partecipazione dei genitori e delle mamme in particolare. Le mamme, si evidenzia, sono l’anello debole, soprattutto laddove per separazioni o divorzi il padre è assente. Spesso a partecipare agli incontri sono sempre famiglie già attente alle esigenze educative dei figli. E a questo proposito si sottolinea l’esistenza di due città: una consapevole e l’altra priva di senso civico, che non sa o non conosce le opportunità di servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione.

Nell’incontro tra l’Assessorato alle Politiche Sociali e le scuole erano stati condivisi alcuni impegni: un modello unico per la comunicazione scuola – servizi sociali sulla dispersione scolastica; la necessità di stabilire forme di comunicazione più celeri; monitorare attentamente le situazioni di maggiore rischio; offrire una maggiore copertura di informazione sulle opportunità che vengono offerte, coinvolgere i nuclei familiari, che vivono nelle periferie, alla vita della città.

“Certo l’immagine delle due città è inquietante – ha detto l’Assessore Paolo Cascavilla – E occorre riflettere su forme di collegamento tra centro e periferie ed anche sulla necessità di organizzare iniziative nelle aree periferiche. Questa preoccupazione riguarda anche i nuovi comparti, lontani dalle scuole e privi anche di luoghi di aggregazione sociale”.

Nell’ulteriore incontro svoltosi ad aprile si è discusso anche dell’andamento dell’assistenza specialistica garantita dai Comuni nell’ambito dell’integrazione scolastica dei disabili

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