Alla Lavoro&Welfare: “Le condizioni del Paese sono allo stremo. Di fronte alla crisi urgono risposte dei Partiti e del Parlamento”

Il Coordinamento dell’Associazione “Lavoro&Welfare” di Capitanata si è riunito venerdì 5 aprile u.s. per fare il punto sulla propria iniziativa  e

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Il Coordinamento dell’Associazione “Lavoro&Welfare” di Capitanata si è riunito venerdì 5 aprile u.s. per fare il punto sulla propria iniziativa  ed analizzare la attuale situazione del territorio e del Paese.

Lavoro&Welfare continua ad essere impegnata attraverso iniziative che sollecitino e favoriscano  condizioni più dignitose per la qualità della vita, lo sviluppo e il lavoro nel territorio. Significativi saranno gli eventi programmati anche nei prossimi giorni per contribuire all’azione unitaria delle Associazioni sui temi della legalità, per valorizzare la risorsa MARE, per sostenere l’integrazione della scuola nel territorio.

Riguardo alla situazione del Paese, Lavoro&Welfare valuta con estrema preoccupazione i ritardi e le difficoltà determinatisi nella costituzione del nuovo Governo dopo quasi un mese e mezzo dal voto del 24 e 25 febbraio, il cui esito, problematico e indicativo della sfiducia dei cittadini nella attuale classe politica e nei Partiti tradizionali, non esime nessuno dal compito di far uscire dall’agonia una nazione allo stremo.

Ogni giorno che passa nelle attuali condizioni economiche e sociali determina una più forte incrinatura verso la precarietà e l’impoverimento della qualità della vita di migliaia di famiglie, con epiloghi spesso drammatici come i numerosi recenti suicidi testimoniano. Per non parlare delle difficoltà dei giovani e di quanti sono alla disperata ricerca di nuove opportunità imprenditoriali e lavorative.

La paralisi istituzionale e la crisi in territori deboli come la Capitanata possono dar luogo ad una miscela esplosiva il cui esito più immediato è rappresentato dalla crescita delle illegalità e dal deteriorarsi di un tessuto connettivo già duramente compromesso dai ritardi nello sviluppo.

Sono migliaia i cittadini, giovani in primo luogo, che lasciano le nostre città, accentuando l’entità di un fenomeno di spopolamento e di contrazione demografica senza precedenti che riduce il potenziale di innovazione indispensabile alla ripresa del nostro sistema socio-economico.

Le stesse sporadiche ma importanti iniziative in atto volte alla promozione infrastrutturale e al rafforzamento delle attività produttive in settori chiave come l’agricoltura, il turismo e l’intermodalità, necessitano di un quadro generale e nazionale di apertura e di sostegno strutturale immediato, oltre che della spinta ad un maggior dinamismo comune delle nostre amministrazioni locali.

Siamo di fronte ad uno scenario particolarmente esposto agli effetti della crisi, che non consente ulteriori temporeggiamenti, fughe dalle responsabilità o addirittura scorciatoie semplicistiche come quella di una nuova tornata elettorale.

Il Coordinamento di Lavoro&Welfare non condivide l’atteggiamento di chi,  pur rappresentando parte consistente dei cittadini, ha deciso di estraniarsi dalla ricerca di una soluzione condivisa per governare il Paese. Il credito così ampiamente affidato da tanti cittadini al Movimento 5 Stelle andrebbe impiegato più positivamente, non certo alimentando l’impotenza istituzionale e lasciando peggiorare le condizioni di estremo disagio della gente.  Ciò vale anche per le altre forze politiche.

Occorre dare immediatamente un Governo all’Italia. E’ un compito che spetta a tutte le componenti presenti in Parlamento, le quali devono adoperarsi in modo aperto e propositivo per superare l’emergenza sociale e lavorativa dando urgenti soluzioni a questioni istituzionali ed economiche non più rinviabili, con provvedimenti utili all’interesse comune, chiaramente definiti e garantiti dai massimi livelli istituzionali, a partire dal Capo dello Stato.

Scongiurando dannosi tatticismi, oggi del tutto ingiustificabili, l’impegno per dare subito al Paese un Governo di salvezza e di responsabilità condivise, in questa delicatissima fase, diventa anche un concreto banco di prova per il rinnovamento e per la rinascita etica della funzione dei partiti.

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