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“Un Giorno da Speleologo”

Il 23 marzo scorso i ragazzi della sezione cittadina dell’Anffas hanno potuto vivere emozioni ed esperienze fuori dalla loro routine grazie alla siner

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Il 23 marzo scorso i ragazzi della sezione cittadina dell’Anffas hanno potuto vivere emozioni ed esperienze fuori dalla loro routine grazie alla sinergia tra MosaiComEra, il Gruppo Arche Speleologico Città di Manfredonia e il Gruppo Speleologico di San Giovanni Rotondo.
Una nuova avventura ha coinvolto i ragazzi dell’Anffas(Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) di Manfredonia, questa volta protagonisti di una singolare esperienza: una visita speleologica lo scorso 23 marzo presso l’antica cava Santa Lucia che, durante il secondo conflitto mondiale, fu alloggiata da truppe statunitensi, oggi abbandonata ma che rivive ed assume una nuova straordinaria importanza in quanto sito di rilevanza internazionale per i Chirotteri.

Tra le tante peculiarità del Gargano una delle meno conosciute è proprio la miniera o cava di Santa Lucia. Un immenso lavoro dell’uomo nascosto nella roccia calcarea da sempre utilizzata nelle costruzioni tradizionali. Gli immensi ambienti che compongono l’articolato sistema rappresentano uno straordinario esempio della laboriosa attività dell’uomo.

L’iniziativa, “Un Giorno da Speleologo”, è stata organizzata dall’A.p.s. MosaiComEra – per la valorizzazione dei Beni Culturali, il Gruppo Arche Speleologico Città di Manfredonia e il Gruppo Speleologico di San Giovanni Rotondo, patrocinata dal Comune di Manfredonia, ognuno apportando un contributo diverso all’iniziativa ed unendo idee e competenze.

“Gli obiettivi dell’iniziativa – racconta Luciana Rignanese di MosaiComEra – sono stati diversi: la conoscenza del territorio più nascosto, quello delle grotte ipogeiche, da parte dei diversamente abili (secondo il principio che la cultura è e deve essere fruibile da tutti), e di conseguenza la valorizzazione del sito stesso. Altro obiettivo, offrire ai ragazzi dell’Anffas la possibilità di vivere emozioni ed esperienze fuori dalla loro routine. Questi ragazzi, munendosi dell’attrezzatura base da speleologo, caschetto ed illuminazione, e guidati dagli speleologi, hanno fatto visita alla cava Santa Lucia, scoprendo ambienti singolari, unici nel loro genere, lontani dal loro immaginario”.

L’iniziativa ha riscosso un successo inaspettato ma desiderato. Pertanto ci si augura di replicarlo presso altri siti di altrettanto valore storico-artistico umano e culturale.