Le dipendenze patologiche

  Il progetto di prevenzione delle dipendenze patologiche, affidato alla gestione della Cooperativa Aranea, è attivo dal marzo dello scorso anno e svi

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Il progetto di prevenzione delle dipendenze patologiche, affidato alla gestione della Cooperativa Aranea, è attivo dal marzo dello scorso anno e svilupperà le sue azioni per altri due anni. Sono state sin qui promosse numerose azioni nei quattro Comuni dell’Ambito (Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Zapponeta). Il progetto si propone di prevenire fin dalle scuole elementari l’uso di sostanze che creino dipendenze ed anche di intervenire, in situazioni di disagio, mediante la promozione di percorsi riabilitativi finalizzati al reinserimento sociale e lavorativo di persone con problemi di dipendenza patologica.

La prevenzione non è facile.Ci sono le vecchie droghe e altre forme nuove di dipendenza: gioco (in preoccupante aumento in tutte le fasce di età), videogiochi, che attirano i bambini fin dalle scuole elementari, e altre forme legate alle nuove tecnologie. Nei giorni scorsi vi è stata una verifica del lavoro svolto tra l’Assessorato alle Politiche Sociali e gli operatori di questo servizio.

Quali le attività realizzate e in corso? In primo luogo corsi di formazione, informazione e sensibilizzazione sulle dipendenze patologiche. Sono stati tenuti 3 corsi per docenti in altrettante scuole di Manfredonia, Monte Sant’Angelo e Mattinata. Un corso per genitori a Manfredonia e uno per operatori sociali a Zapponeta. Previsti, inoltre, entro la fine dell’anno scolastico 3 corsi a Manfredonia per docenti e genitori.

Vi è un punto di ascolto presso ilLaboratorio Urbano Culturale (L.U.C.) “Peppino Impastato” e attività di consulenza psicologica nelle scuole superiori sulle problematiche delle dipendenze patologiche. Sono i cosiddetti CIC (sportelli aperti nelle scuole). Finora ne sono stati aperti 3 in altrettanti istituti di Manfredonia e uno a Monte Sant’Angelo.

Interessanti sono poi i percorsi di animazione e promozione di“life skills” nelle scuole elementari e medie. Le “life skills” sono abilità/capacità che ci permettono di acquisire comportamenti positivi con cui si possono affrontare efficacemente le sfide della vita quotidiana. Sono capacità che si possono sviluppare nei banchi di scuola mediante un lavoro educativo attento e costante. Si è lavorato finora in 60 classi dei quattro Comuni. Un numero considerevole.

“Ma forse bisogna fare di più. Sul problema dipendenza– ha detto l’Assessore Paolo Cascavilla vi sono atteggiamenti diversi; spesso viene ritenuto un problema del quale meno se ne parla e meglio è. Nell’incontro è emersa la necessità di far circolare maggiormente le informazioni nelle scuole e la necessità di chiedere che dei servizi messi a disposizione delle scuole se ne parli nei consigli di classi, di istituto e nel collegio dei docenti. Così come pure è necessario il coinvolgimento delle associazioni, soprattutto a Manfredonia”.

Per quanto riguarda l’inserimento lavorativo sono possibili interazioni con ilprogetto Silla, che prevede azioni di intermediazione tra offerta e richiesta di lavoro per favorire l’inserimento soprattutto dei soggetti fragili nel mondo del lavoro. E’ stata concordata una maggiore collaborazione con il Servizio Sociale, soprattutto per quanto riguarda l’ascolto dei ragazzi inadempienti all’obbligo scolastico. E’ utile, inoltre, sperimentare forme di educazione tra pari (“peer education”).

“Una strategia educativa– dicono ai Servizi Sociali volta ad attivare un processo naturale di passaggio di conoscenze, emozioni ed esperienze, tra i membri di un gruppo. Tale modalità è particolarmente importante per gli adolescenti, dal momento che il gruppo dei pari gioca in questa fase della vita un ruolo importante”.

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