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Firmato il contratto provinciale dei lavoratori agricoli

E' stato firmato venerdì 18 gennaio il nuovo contratto provinciale dei lavoratori agricoli, un pacchetto di misure innovative che coinvolge 46mila add

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E’ stato firmato venerdì 18 gennaio il nuovo contratto provinciale dei lavoratori agricoli, un pacchetto di misure innovative che coinvolge 46mila addetti e rivolge grande attenzione anche ai lavoratori di diverse etnie che trovano lavoro in Capitanata soprattutto nei mesi estivi. Un contratto che pone le basi per l’agricoltura futura, originale sin dalla sua stesura poichè sarà tradotto per la prima volta in cinque lingue (romeno, bulgaro, polacco, arabo, francese) e che risponde all’esigenza di fornire ai lavoratori e ai datori di lavoro un quadro normativo “più certo e definito”, secondo il commento dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle imprese agricole presenti al tavolo. Il contratto prevede l’istituzione di un Osservatorio provinciale del mercato del lavoro in agricoltura; individua nuove figure professionali in settori come l’acquacoltura, l’itticoltura e la mitilicoltura; riconosce la figura dell’addetto alla custodia dei beni aziendali; ancora sull’occupazione, rivolge un “forte richiamo” al ruolo dei Centri territoriali per l’impiego in materia di nuove assunzioni. Un articolo specifico, l’art. 14, è dedicato ai lavoratori immigrati che prevede misure finalizzate ad agevolare la loro professionalizzazione e alfabetizzazione “ricorrendo all’utilizzo delle varie risorse finanziarie disponibili”. Sul piano economico, il nuovo contratto prevede un aumento salariale in tre anni pari al 5,3% (2,5% con decorrenza 1 gennaio 2013; 1,4% dall’1 gennaio 2014; 1,4% con decorrenza 1 gennaio 2015) e riconosce in busta paga 60 euro “una tantum” per il 2012. E’ inoltre l’unico contratto provinciale destinato ad ammortizzare il rinnovo del contratto nazionale di categoria previsto per il 2014.
Tra le misure più innovative viene inserita la Banca Ore cui fare ricorso per particolari esigenze produttive (fino a un massimo di 75 ore in tre mesi e con un aumento salariale del 20%) e rivisitate le tabelle salariali al netto delle ritenute previdenziali. Articolato il capitolo della formazione professionale, punto fondante del rilancio della bilateralità: a tal proposito viene costituito il nuovo organismo Ciala-Ebat che avrà il compito di individuare i profili occupazionali tuttora carenti nei campi ai fini dell’organizzazione di corsi di formazione professionale in base alle richieste delle aziende e alle esigenze produttive che si manifesteranno. I sindacati dei lavoratori sottolineano, inoltre, l’estensione del diritto sindacale a tutti i lavoratori agricoli e dunque anche a coloro con contratto a tempo determinato, il chè determina un aumento di rappresentatività sindacale all’interno delle aziende. “Un risultato – hanno aggiunto a tal proposito i sindacati – che è stato possibile raggiungere grazie al livello di maturità raggiunto dalle organizzazioni professionali agricole”. E’, infine, il primo contratto provinciale dedicato a due pionieri dell’agricoltura moderna in Capitanata, Antonio (Nino) Poppi e Giovanni Daniele, rispettivamente direttore di Confagricoltura Foggia e segretario generale della Flai Cgil in Capitanata, prematuramente scomparsi due e un anno fa.
Alla firma, apposta nella nuova sede di Confagricoltura al palazzo Amgas, hanno preso parte i presidenti di Confagricoltura e Coldiretti Foggia, Onofrio Giuliano e Pietro Salcuni, la vicepresidente della Cia Filomena Casoli, i direttori di Confagricoltura e Coldiretti Alfredo Giordano e Giorgio Donnini, i segretari provinciali de sindacati Daniele Calamita (Flai Cgil), Franco Bambacigno (Fai Cisl), Antonio Castriotta (Uila Uil).

comunicato stampa