Gran bel Manfredonia, quello visto al Sante Diomede di Bari. Un Manfredonia che batte cassa fin dal primo momento della gara e ottiene il prodotto fin
Gran bel Manfredonia, quello visto al Sante Diomede di Bari. Un Manfredonia che batte cassa fin dal primo momento della gara e ottiene il prodotto finito, la vittoria, con i dovuti interessi. Una squadra che manifesta sin dall’avvio della contesa una faccia diversa e ben positiva se paragonata a quella vista al Miramare contro il Corato appena una settimana orsono.
Difesa impenetrabile e attenta con Corbo e D’Arienzo a comandare il reparto e a coprire la porta difesa dall’estremo Leo. Centrocampo propositivo e a tratti incontenibile con Moro da una parte e Pollidori in grande spolvero a fare da filtro e stantuffo per gli avanti e due manfredoniani doc, come il vecchio (si fa per dire!) Romito e il giovanissimo Simone a dare lezione di qualità e ad offrire palloni a tutto campo per l’ottimo gioco di fascia degli esterni Quitadamo e Papagno. In avanti, con il compito di segnare, di raccogliere il frutto del grande lavoro di squadra due “marcatori” di razza come Trotta e Di Pinto che ne hanno prese tante, botte da orbi s’intende, ma a renderle, sposando la gioia del gol, lo hanno fatto pure con decisione, fortuna e certa bravura.
Lo si intuiva, lo si presagiva che avremmo assistito ad una prestazione convincente e il segnale parte con l’avvio di partita, quando al primo minuto Trotta si ritrova con un pallone che neppure immagina. Quanta grazia!. Una grande occasione che sfuma un pò perché capita all’improvviso e perché forse, in quel momento, dovendo ancora studiare la propria posizione in campo, si manca della necessaria concentrazione.
Il calcio al pallone viene dato ma la corsa della sfera si perde a lato. Campanello d’allarme per i baresi che iniziano a marcare a due il furetto sipontino, che riesce a più riprese a sfuggire alla morsa e a dare grattacapi seri al reparto difensivo di casa. Ma, fra una miriade di azioni condotte dai sipontini all’arma bianca chi riesce a fare karakiri, al minuto numero 29 è uno dei migliori ’95 del campionato, il giovane estremo barese Picco, che prende palla e decide “stranamente” ma senza volontà alcuna di passarla a Di Pinto, appena poco fuori dell’area.
Un calciatore sornione e autentico rapace come il bomber del Manfredonia che fa? Anzitutto pensa a come sfruttare al massimo l’occasione, improvvisa un tentativo di tiro a rete ma poi, vistosi quasi coperto dal ritorno dei difensori avversari, intravede Trotta libero, offre il servizio ed ecco confezionato il meritato vantaggio per la squadra di Franco Cinque. E’ gol, il pallone gonfia la rete di porta, l’esultanza di chi festeggia fa da contrappeso a quelli dell’altro fronte che, quasi increduli, si portano alla rimessa in gioco dal dischetto centrale del campo.
Agevolmente il Manfredonia controlla quella che sembra essere la reazione dei calciatori di casa, che mai riescono ad impensierire più di tanto. Neppure al 39° quando Menga da ottima posizione calcia con forza ma è pronta la risposta di Leo che con assoluta sicurezza si tuffa per mettere in angolo. La partita offre ulteriori spunti per i sipontini con Trotta che, sempre pericoloso e pressante sottoporta, in più occasioni viene falcidiato da interventi al limite della correttezza. Si va al riposo e alla ripresa la gara offre il copione precedente.
Il Manfredonia domina a tutto campo, emerge su tutti Pollidori che manifesta d’essere il play che serviva alla squadra biancoceleste e in una ulteriore sortita con proposta offensiva verso Trotta, al 6° minuto, è ancora Picco a dover salvare la propria retroguardia, anticipando con la testa la corsa di Trotta diretto a gol. Cresce ancor più il Manfredonia, il momento è buono, si è consapevoli che si può passare ancora, sulla tre quarti Moro subisce fallo di gioco, siamo al 10°, batte punizione Romito per lo stesso Moro che avanza. Il brasiliano si decentra sul lungo linea di sinistra poi dirotta la sua corsa verso il centro lì dove effettua il traversone giusto per Di Pinto che nel bel mezzo dell’area aspetta, trova il tempo per guardare lo specchio poi, di prepotenza segna il secondo vantaggio.
E’ fatta! Un Manfredonia così, quest’anno, non lo avevamo mai visto. Al 13°, dopo aver beccato calci a non finire, Trotta offre il suo posto a Carminati. Caso chiuso o mai esistito con il carioca? o solo equivoci per difetto di lingua? Applausi a scena aperta al centro del gioco al 13° con Simone che raccoglie le simpatie del pubblico barese e dei trenta ultras assiepati nella tribuna ospiti. Il gioiellino di marca sipontina si produce in un controllo a seguire che è luce negli occhi di chi ama il calcio.
Il Manfredonia continua nel controllo ma mai sulla difensiva, mai ad oltranza, poi al 29° il rischio maggiore lo provoca Papagno che in fase difensiva, chiuso da Bozzi, alza malamente il pallone che va a stamparsi sulla traversa. Il capocannoniere del campionato si stropiccia gli occhi ma mai, se non in questa occasione, è stato in partita. Si va quindi alla conclusione con un’ultima annotazione per i baresi che al 43° ci provano ancora ma l’intervento di Leo, che para a terra in due tempi, suscita ammirazione ulteriore per il giovane estremo del Manfredonia.
Vittoria quindi, regalata a chi ci ha creduto, vittoria quindi perché possa dirsi iniziato il vero momento della rincorsa alle posizioni di vertice? Con un Manfredonia così, sperando che continui, tutto è possibile!
QUARTIERI UNITI BARI-MANFREDONIA 0-2
LE FORMAZIONI
QUARTIERI UNITI BARI: Picco, De Palma G (40° s.t. Capriati), Cantalice, Dentamaro, De Palma V (1° s.t. Morleo), Faccitondo, Bruno, Balzano, Grandolfo, Menga (27° s.t. Somma), Bozzi. A disposizione: Lunanuova, Patruno, Martino, Pupillo. All. Filannino.
MANFREDONIA: Leo, Quitadamo, Papagno, Corbo, D’Arienzo, Moro, Simone (31° s.t. Rinaldi), Romito, Di Pinto (44° s.t. Scarano), Pollidori, Trotta (13° s.t. Carminati). A disposizione: De Tullio, Vairo, Portosi, Lupoli. All. Cinque.
ARBITRO: Montaruli di Molfetta. Assistenti di linea: Ricchiuto e Panico di Casarano.
RETI: 29’pt Trotta; 10’pt Di Pinto;
NOTE: Giornata fredda. Spettatori: circa 150, di cui una trentina provenienti da Manfredonia. Ammoniti: D’Arienzo (M); Moro (M); Bruno (QU). Recuperi: pt 1; st 3.
Vincenzo Di Staso
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