Elena Gentile sfalda l’asse Manfredonia-Foggia

Chissà se è una leggenda metropolitana o risponde al vero che per sostenere la senatrice uscente Colomba Mongiello, impegnata alle primarie del Pd di

Puglia in zona gialla dal 24 gennaio: nuovo colore, stesse regole
Il nostro mare devastato dalla plastica, picchi più alti alle Isole Tremiti. “È come negli oceani”
Oggi, nel 1620, lo sbarco dei turchi a Manfredonia

Chissà se è una leggenda metropolitana o risponde al vero che per sostenere la senatrice uscente Colomba Mongiello, impegnata alle primarie del Pd di domenica scorsa, si è mosso nientemeno che Massimo D’Alema. Fonti del social network ma anche voci che circolavano con insistenza nei pressi del seggio di corso Matteotti ( Foggia), domenica scorsa, mentre erano in corso le operazioni di voto, riferivano che l’ex presidente del Consiglio passeggiava in compagnia della senatrice e di Sabino Colangelo in corso Roma. Se la notizia è vera, D’Alema non dev’essere stato particolarmente contento di come sono andate le cose a Foggia. Formalmente, la corsa alla conquista delle posizioni più favorevoli nella lista dei candidati del Pd al Senato e alla Camera, era in provincia di Foggia una questione tutta interna ai bersaniani. È indicativa in questo senso l’assenza di candidati di sesso maschile che rappresentassero i comitati pro-Renzi: di fronte al patto tra i due parlamentari uscenti, il deputato sipontino Michele Bordo e la senatrice foggiana Colomba Mongiello, nessuno sé l’è sentita di rischiare. Ma i risultati sono stati lo stesso sorprendenti: qualcosa di più di uno scossone.

Sta di fatto che non ha tenuto così come si prevedeva quell’asse forte tra Foggia e Manfredonia, che nelle intenzioni dei vertici del Pd doveva piazzare nelle posizioni più appetibili della lista alle prossime elezioni politiche proprio i due uscenti. La vera sorpresa è stata rappresentata dalla performance dell’assessore regionale Elena Gentile (cerignolana) che ha largamente sopravanzato Colomba Mongiello, piazzandosi subito dietro lo stesso Bordo che essendo il solo maschio della lista e godeva del “voto di genere”: gli elettori potevano infatti esprimere una o due preferenze, ma in questo caso dovevano votare per candidati di entrambi i sessi, e cioè votare comunque Bordo.

Al quarto posto si è classificato – restando molto al di sotto del risultato ottenuto alle primarie di Italia Bene Comune dal sindaco di Firenze, la candidata dei renziani, Elisa Matera.

COMMENTI

WORDPRESS: 0