Ricerca sperimentale al Centro Sociale Anziani ed Inabili

  Gli anziani del Centro Sociale di Manfredonia protagonisti di una ricerca sperimentale condotto da una nostra giovane concittadina, Michela Guerra,

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Gli anziani del Centro Sociale di Manfredonia protagonisti di una ricerca sperimentale condotto da una nostra giovane concittadina, Michela Guerra, che dice “E’ stata anche un’occasione per dimostrare ai miei tanti coetanei come gli anziani siano una risorsa da sfruttare e non un peso”.

 

84 anziani

 

 

con un età superiore ai 65 anni, divisi equamente per uomini e donne, 1 centro sociale, 2 esperimenti e 30 giorni di tempo. Questi alcuni numeri dello studio della neo-dottoressa in Psicologia, Michela Guerra

, una ricerca sperimentale, finalizzata alla redazione della propria tesi di laurea, sulla correlazione tra emozioni e rotazione mentale. Uno studio per indagare la trasformazione delle rappresentazioni degli oggetti tridimensionali in giovani ed anziani al variare dello stimolo emozionale che lo precede.

L’indagine, oltre ad una sessantina di giovani, ha visto protagonisti circa 84 anziani, quasi tutti del Centro Sociale, e si è svolta lo scorso mese di agosto, in barba alle alte temperature e al periodo vacanziero. Grazie alla disponibilità e all’impegno del prof.

 

Michele Spinelli, Presidente della Consulta Anziani ed Inabili, insieme a Michele Salvemini ed a Giovanni Fabrizio

, rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Centro Sociale Anziani del Comune di Manfredonia, sito in via di Porta Pugliese 4, si è potuta garantire una partecipazione attiva ai test, collaborando nella selezione dei partecipanti secondo i criteri stabiliti, organizzando gli incontri con gli anziani e mettendo a disposizione l’uso dei locali del Centro per lo svolgimento delle attività di ricerca.

 

 

“L’attività di questa studentessa è la dimostrazione

– spiega il prof. Spinellidi come la solidarietà tra generazioni non sia solo un baluardo, ma momento vero di disponibilità e lavoro congiunto, visto che si è trattato di soggetti assolutamente volontari. Esempio, inoltre, di come il tempo libero per gli anziani possa diventare una risorsa ed un momento per contribuire alla formazione dei più giovani”.

I test somministrati (osservazione di una sequenza di volti, con varie espressioni – negativa, positiva e neutra – e successivi compiti di rotazione mentale) non erano di tipo diagnostico, ma informativo. Sono emersi risultati interessanti, ovvero, confrontandoli con i giovani, gli anziani sono più veloci nel riconoscere immagini con valenza negativa rispetto a quelle neutre.

 

“L’obiettivo primario del Centro Sociale

– prosegue poi Michele Salvemini risiede nel realizzare attività ricreative e di tipo culturale che vanno proprio nella direzione dell’incontro con le nuove generazioni. Stiamo, infatti, creando forti sinergie anche con gli istituti scolastici, mettendo a disposizione tutta la nostra esperienza”.

Trapela grande soddisfazione anche dalle parole della dott.ssa

Michela Guerra che, oltre agli aspetti professionali e tecnici della collaborazione con gli anziani, racconta del plus-valore derivante dal contatto diretto con gli stessi: “E’ stata davvero un’esperienza intensa, ogni anziano durante la somministrazione dei test non ha esitato a raccontare aneddoti ed a mettere a disposizione il proprio bagaglio di vita. Considero questa anche un’occasione per dimostrare ai miei tanti coetanei come gli anziani siano una risorsa da sfruttare e non un peso”

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