Le hanno ribattezzate 'i bancomat dei rapinatori'. Forse un´esagerazione, ma è pur vero che negli ultimi anni le farmacie italiane sono state uno dei
Le hanno ribattezzate ‘i bancomat dei rapinatori’. Forse un´esagerazione, ma è pur vero che negli ultimi anni le farmacie italiane sono state uno dei bersagli principali della microcriminalità, che nel tempo ha spostato i suoi punti di aggressione dalle banche agli esercizi commerciali, in particolare i presidi sanitari, dove i consumatori sono abituati a pagare con denaro contante. Un primato non proprio esaltante, che ha costretto le farmacie a correre ai ripari, come dimostra un protocollo d´intesa firmato nel 2010 tra il Viminale e Federfarma, che prevede il collegamento dei sistemi di videosorveglianza delle farmacie con le sale operative delle Forze di Polizia.A livello regionale si conferma il trend degli anni precedenti: il primato di Regione più colpita spetta alla Lombardia con 365 attacchi nel 2011 (il 32,1% del totale), segue a una certa distanza il Lazio con 189 rapine, la Campania con 118 e la Sicilia con 111, mentre la Puglia si attesta a 59 rapine ed i primi dati del 2012 sembrano confermare il trend dell’anno precedente.
Lo sfortunato record a Manfredonia spetta senz’altro alla Farmacia Serratì di via dei Mandorli che, nel solo corrente anno, ha subito ben quattro rapine. La prima venne perpetrata il 10 Gennaio 2012 allorquando si evidenziò nel centro sipontino la recrudescenza del fenomeno delle rapine in danno di esercizi commerciali, perlopiù farmacie, reati che, seppur annoverati nella cosiddetta microcriminalità, generano forte allarme sociale; all’epoca venne colpita anche la farmacia Del Rosario, rapinata il 10 febbraio, per il cui episodio vennero indagati alcuni minorenni del luogo. Altra rapina in danno della stessa farmacia venne perpetrata lo scorso 05 Ottobre 2012, allorquando un ragazzino entrò nella stessa mentre un complice lo attendeva fuori, pronto alla fuga a bordo di uno scooter; per detto atto sono stati individuati due ragazzini, che seppur giovani, hanno un elevato spessore criminale, tanto da essere sorpresi, qualche giorno più tardi, in possesso di un enorme coltello da cucina e di una pistola giocattolo, priva del tappo rosso, un passamontagna, in prossimità di alcuni esercizi commerciali del luogo, bloccati qualche attimo prima della perpetrazione di un ulteriore rapina. Tutti gli atti effettuati sono stati inviati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bari e si è tuttora in attesa di provvedimenti a carico dei minorenni coinvolti nella vicenda.
Dopo un’ennesima terza rapina, per la quale è tuttora in corso attività di indagine, il quarto colpo è stato messo a segno Domenica 25 u.s. alle ore 16.40, allorquando un uomo, travisato da un cappello di lana di colore nero, con in mano un coltello da cucina di grosse dimensioni, approfittando della parziale apertura della saracinesca dell’ingresso principale, si introduceva all’interno e, sotto la minaccia del coltello, puntato all’indirizzo di un tecnico che effettuava lavori di aggiornamento al sistema di videosorveglianza, presente al momento nell’esercizio commerciale, si impossessava di circa Euro 800.
Dopo essersi introdotto nella farmacia il rapinatore si portava dietro le casse e continuava a minacciare il tecnico intimandogli di stare fermo; forzava poi i vani cassa con le mani, aprendoli e prelevando dall’interno delle banconote e poi dandosi alla fuga.
Il rapinatore, alto 165 cm circa, corporatura magra, capelli media lunghezza, lisci e di colore castano, vestiva con una tuta ginnica di colore bianca, palesemente di qualche taglia in più rispetto alle sue caratteristiche fisiche e calzava scarpe antinfortunistiche, così come riscontrato dalla visione del sistema di video sorveglianza della farmacia, al momento attivo e che ha filmato il rapinatore in tutte le fasi della rapina, sia all’esterno che all’interno; gli inquirenti della locale Squadra di Polizia Giudiziaria, dalle caratteristiche fisiche nonchè dalla conoscenza della criminalità locale, concentravano l’attenzione su alcuni soggetti ritenuti i possibili autori del colpo, fra i quali DE MEO Giuseppe, pluripregiudicato con precedenti specifici, nullafacente e con problemi di tossicodipendenza, i cui genitori abitano non distante dall’obiettivo colpito.
Inquadrate le caratteristiche fisiche del DE MEO, corrispondenti perfettamente a quelle del solitario rapinatore, gli inquirenti si ponevano alla sua ricerca, avendo anche altri elementi utili per ritenerlo responsabile dell’atto criminoso; egli veniva rintracciato all’interno di un noto circolo ricreativo del luogo ed invitato a seguire i poliziotti in Ufficio ma, fuori dalla sala giochi, egli non esitava ad osare di allontanarsi di corsa, tentativo di sottrarsi alla cattura risultato vano, infatti veniva immediatamente bloccato. All’atto del suo fermo il DE MEO portava ancora le medesime scarpe antinfortunistiche indossate per la rapina, così come evidenziatosi dalla visione delle immagini salienti dell’episodio delittuoso, per cui le stesse venivano sottoposte a sequestro penale.
Dopo gli accertamenti di rito DE MEO Giuseppe, sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di rapina pluriaggravata, veniva associato alla Casa Circondariale di Foggia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.
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