10 domande al sindaco di Manfredonia

L’associazione “Capitanata Rifiuti Zero” ha rivolto 10 domande al sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, sul “termodistruttore sito in località Feud

Previsione meteo Puglia lunedì, 21 agosto
Tragedia in villa Comunale, il dolore e la vicinanza dell’Amministrazione alla famiglia della vittima
Bonifica ex Enichem, tutto tace: Riccardi accusa

L’associazione “Capitanata Rifiuti Zero” ha rivolto 10 domande al sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, sul “termodistruttore sito in località Feudo della Paglia, agro di Manfredonia, ma vicino a Borgo Tressanti (Cerignola)”. Qui di seguito è possibile leggere ognuna delle dieci domande con la relativa risposta fornita dal primo cittadino manfredoniano. I testi sono stati curati dall’Ufficio Stampa e Comunicazione del Comune, che si ringrazia per la collaborazione.

Domanda 1. Sono mai stati effettuati studi epidemiologici quartiere per quartiere e in base al sesso a Manfredonia?
Sindaco. “Nel 1999 è stato pubblicato il resoconto del “Registro dei tumori del Comune di Manfredonia 1960 – 1994” ad opera del prof. Cesare Maltoni ed altri autori cui l’Amministrazione Comunale aveva affidato l’incarico di indagare sulle frequenze delle cause di morte e sulle loro variazioni storiche in un periodo di grandi modificazioni delle stesse, dovute al controllo delle malattie frequenti nel passato, all’aumento della frequenza di altre patologie causate dai mutamenti delle condizioni di vita collegate al modello di sviluppo industriale e consumistico,all’invecchiamento della popolazione.

Il “Registro”, che classifica la popolazione per sesso e per classi di età, consente di avere indicazioni sull’incidenza delle malattie più gravi e di valutare le variazioni storiche nel nostro territorio.
.Svolto nell’ambito del “Programma Strategico Ambiente e Salute”, promosso dal Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, il progetto ha analizzato con una metodologia omogenea la mortalità per 63 gruppi di cause nel periodo 1995-2002 nelle popolazioni residenti in 44 SIN (Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche), per un totale di circa 6 milioni di cittadini in 298 Comuni.

I SIN oggetto dello studio, il cui territorio viene definito nei rispettivi Decreti istitutivi, sono distribuiti su tutto il territorio nazionale e comprendono anche il Comune di Manfredonia.
Gli autori del progetto “SENTIERI” condivideranno i risultati con i Ministeri della Salute e dell’Ambiente, le Regioni, le ASL, le ARPA ed i Comuni interessati. Questo consentirà l’attivazione di collaborazioni fra le strutture pubbliche con competenze in materia di protezione dell’ambiente e di tutela della salute, sulla base delle quali sarà possibile una comunicazione con la popolazione, scientificamente comprovata e chiara.

Per tale motivo i risultati relativi a Manfredonia saranno oggetto di valutazione in apposito convegno pubblico, che sarà organizzato appena acquisita la disponibilità dei diversi soggetti competenti in materia”.

Domanda 2. All’epoca della firma del Secondo Protocollo aggiuntivo in cui c’è l’inceneritore ETA, Lei che ruolo svolgeva per il Contratto d’Area?
Sindaco. “Nessuno”.

Domanda 3. Perché, nonostante un progetto innovativo nel cassetto ormai da più di un anno finanziato, non parte la raccolta differenziata porta a porta a Manfredonia?
Sindaco. “In data 10 agosto 2011, questo Comune ha presentato un progetto per partecipare al Bando regionale FESR “Potenziamento dei servizi di raccolta nei Comuni attraverso l’introduzione di metodi innovativi di raccolta differenziata integrata”. Per tale progetto è previsto un investimento totale pari a circa 4 milioni di Euro. Dopo una lunga istruttoria, eseguita dal Nucleo di Valutazione Regionale, in data 19 giugno 2012 ci è stata comunicata la positiva conclusione con il riconoscimento di un finanziamento di 236.571,33 Euro pari a circa il 6% della somma necessaria per attivare l’intero progetto.

L’esiguo contributo, previsto dalla misura, finanzia l’elaborazione del progetto funzionale e le attività d’informazione e di formazione del cittadino. In data 11 settembre 2012 è stato firmato il protocollo d’intesa. Il progetto di raccolta differenziata integrata sarà realizzato appena sarà possibile reperire le relative risorse. Affermare che conserviamo nel cassetto progetti già finanziati, non risponde al vero. Sollevare sospetti e diffidenze nei confronti dell’Amministrazione Comunale alimenta il calderone dei pregiudizi, ma non giova al serio ambientalismo che dovrebbe essere fondato su dati di fatto e non sulla disinformazione dei cittadini”.

Domanda 4. È consapevole che dal 2012 il Parlamento Europeo si è posto come obiettivo l’eliminazione di discariche e di inceneritori?
Sindaco. “Sono consapevole del fatto che la risoluzione votata dal Parlamento Europeo l’8 maggio 2012 conferma le iniziative della Commissione per portare, entro il 2020, a zero il residuo ed escludere dall’incenerimento tutto ciò che può essere compostato o riciclato. Sostenere, pertanto, che dal 2012 si è posto “come obiettivo l’eliminazione di discariche e inceneritori” non è corretto poiché porta a interpretazioni sbagliate. Nella vasta ed articolata risoluzione l’Europarlamento, infatti, esorta a “portare i rifiuti residui vicino allo zero e a formulare proposte entro il 2014 in vista della graduale introduzione di un divieto generale sui rifiuti in discarica a livello europeo e per la graduale eliminazione, entro la fine di questo decennio, di incenerimento di rifiuti riciclabili e compostabili”. L’Europarlamento ritiene che dovrebbero esserci misure di transizione adeguate, come l’ulteriore sviluppo di norme comuni sulla base del ciclo di vita; invita la Commissione a rivedere al 2020 gli obiettivi di riciclaggio della direttiva-quadro sui rifiuti. Ribadisce il parere che una tassa sulle discariche – già introdotta da alcuni Stati membri – potrebbe anche contribuire a conseguire gli anzidetti scopi”.

Domanda 5. Conosce con certezza la provenienza di tutti i rifiuti che verranno bruciati nel forno del Gruppo Marcegaglia?
Sindaco. “Se riuscissi a prevedere il futuro farei un altro mestiere. Io mi attengo a quanto prescritto da Governo, Regione, ARPA e tutti gli altri Enti preposti, per rilasciare l’autorizzazione all’esercizio dell’impianto. Immissioni ed emissioni dovranno essere oggetto di rigorosi controlli, da parte degli organi di vigilanza, in base alle norme vigenti e comunque l’impianto può ricevere solo “CDR” (Combustile Derivato da Rifiuti) con codice CER 191210. Le caratteristiche del sistema di combustione sono conformi al D.M. del 5/2/1998 come si evince dall’AIA Regionale pubblicata sul BURP n. 155 del 7/10/2010”.

Domanda 6. Ha mai letto la relazione del dott. Stefano Montanari sulle nanoparticelle che verranno emesse dal termodistruttore?
Sindaco. “Conosco la relazione del dott. Montanari, così come quelle di altri insigni scienziati che ne contraddicono le tesi”.


Domanda 7.
Si fida dei dati ufficiali sulle emissioni che l’azienda fornirà all’ARPA?
Sindaco. “Io mi fido dell’ARPA, della competenza e dell’onestà degli addetti che vi operano”.


Domanda 8.
Che tipo di compensazioni ha ricevuto o riceverà l’Amministrazione e perché il Consiglio Comunale non ne discute?
Sindaco. “Al momento informo che all’allegato A della determina sull’AIA di cui sopra al punto 11 ‘Comunicazione Ambientale’ si legge: “il Gestore, inoltre, dovrà predisporre e sottoporre all’approvazione della Regione Puglia, sentite le Amministrazioni Comunali di Cerignola, Manfredonia e Foggia, un programma di misure di compensazione dell’intervento di insediamento dell’impianto che tenga conto del complessivo equilibrio del sistema di gestione dei rifiuti solidi urbani”. Pertanto, considerato che il tutto viene seguito con attenzione, non appena si avranno elementi utili, li porteremo in Consiglio Comunale per raccogliere eventuali osservazioni in merito”.

Domanda 9. Sa che il Comune di Manfredonia risulta parte lesa nei fascicoli d’inchiesta aperti dalla Procura?
Sindaco. “Il nostro Comune è parte lesa in ogni procedimento che vede coinvolti gli interessi del nostro territorio. Formalizzate le responsabilità, sarà cura dell’Amministrazione valutare le opportune azioni da promuovere”.

Domanda 10. Farebbe mai vivere delle persone alle quali vuole bene vicino ad un inceneritore?
Sindaco. “Sì, se le tecnologie impiegate per il processo sono adeguate ad abbattere le emissioni entro i limiti di legge ed i controlli effettuati sono rigorosi. In alcune città del Nord Italia e in molti Paesi del Nord Europa gli inceneritori si trovano nei pressi delle città o addirittura nelle città. Sono Paesi civili, molto più avanti di noi nella tutela dell’ambiente e nella salvaguardia della salute”, come emerge dalla nota dell’Ente.
false

COMMENTI

WORDPRESS: 0