IL 24 maggio 1915 l’Italia entrò nel primo conflitto mondiale, una lunga guerra cominciata il 3 agosto 1914 con la Germania che dichiarò guerra alla F
IL 24 maggio 1915 l’Italia entrò nel primo conflitto mondiale, una lunga guerra cominciata il 3 agosto 1914 con la Germania che dichiarò guerra alla Francia e invase il Belgio. Una guerra logorante che terminò il 4 novembre 1918 e spinse Papa Benedetto XV a definirla “tragedia dell’umana demenza”. Il bollettino del Comando Supremo delle forze italiane, del 31 ottobre 1918, dava l’annuncio: “Sul Grappa, sotto l’impeto delle truppe della IV Armata, la fronte nemica è crollata. Non è possibile valutare il numero dei prigionieri che scendono a torme dalla montagna. L’artiglieria nemica è colà catturata”. Armando Diaz, nel Bollettino della Vittoria del 4 novembre 1918, così concludeva: “I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”.
Alla fine furono ben 650.000 i caduti, 947.00 i feriti e 600.000 i prigionieri e dispersi. “Un bilancio – è la constatazione del Sindaco Riccardi – che indica chiaramente come in qualsiasi guerra non ci sono vincitori e nemmeno vinti. La guerra non è un rimedio, bensì un male che dobbiamo riuscire a tenere lontano con i nostri atteggiamento quotidiani”.
L’idea di onorare una salma sconosciuta è merito del Generale Giulio Douhet. Dopo l’approvazione della legge, il Ministero della Guerra diede incarico ad una commissione che esplorò tutti i luoghi nei quali si era combattuto: fra le numerosissime salme raccolte una sola sarebbe stata tumulata al Vittoriano di Roma. La scelta fu fatta da una donna, Maria Bergamas di Trieste, il cui figlio Antonio aveva disertato dall’esercito austriaco per arruolarsi nelle file italiane, cadendo in combattimento senza che il suo corpo potesse essere identificato. Il 4 novembre 1921 il Milite Ignoto veniva tumulato nel sacello posto sull’Altare della Patria. Al Milite Ignoto fu concessa la medaglia d’oro con questa motivazione: “Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della patria”.
Il programma delle manifestazioni che si svolgeranno a Manfredonia il 4 novembre prossimo prevede:
ore 10,45 – (Palazzo San Domenico) Incontro dei partecipanti davanti alla sede Municipale. Deposizione della corona al Milite Ignoto
ore 11,00 – (Cattedrale) Celebrazione Santa Messa, da parte di S.E. Monsignor Michele Castoro, in suffragio dei Caduti di tutte le guerre
ore 11,30 – (Villa Comunale) Deposizione della corona al Monumento dei Caduti e lettura messaggio del Sindaco, Angelo Riccardi.
“Per rispetto verso la situazione contingente che stiamo vivendo nel Paese – aggiunge il primo cittadino manfredoniano – ed in linea con una costante attenzione verso l’impiego delle risorse pubbliche, si è scelto di rinunciare alla partecipazione della banda alle celebrazioni e, impiegando meno della metà di quell’ipotetica spesa, procedere con la stampa dei manifesti, degli inviti alle personalità, all’acquisto di bandierine, delle corone di alloro ed alla copertura delle spese relative sia all’impianto voce che a quello elettrico”.
L’invito, rivolto a tutti, è di partecipare numerosi perché, come dice il Sindaco “Celebrare questa ricorrenza vale come rivisitazione del nostro passato e per ringraziare gli uomini e le donne che quotidianamente, con il loro impegno silenzioso e la loro professionalità, dedicano il proprio lavoro al nostro Paese”, come emerge da una nota dell’Ente comunale.
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