A fare furore, nelle ultime settimane, è l’avvicendamento politico Pd-Pdl sulla questione Pirp, ovvero sulle indagini in corso della Procura di Foggia
A fare furore, nelle ultime settimane, è l’avvicendamento politico Pd-Pdl sulla questione Pirp, ovvero sulle indagini in corso della Procura di Foggia su “43 soggetti dell’ex consiglio comunale” interessati all’approvazione del PROGRAMMA INTEGRATO DI RIQUALIFICAZIONE DELLE PERIFERIE di Manfredonia, il cui reato contestato sarebbe quello relativo all’art. 479 c.p.p.
″Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici“ e relativo alla delibera del 2 aprile 2007. I P.I.R.P. sono programmi urbani promossi dai comuni ed attuati con la collaborazione di organismi pubblici e di soggetti privati, il cui obiettivo è quello della rigenerazione delle periferie urbane colpite da degrado fisico, sociale ed economico, attraverso azioni mirate al miglioramento della qualità ambientale, alla promozione dell’occupazione e all’impiego dell’imprenditoria locale. Uno strumento con cui la Regione Puglia, consentirebbe l’accesso ai finanziamenti per la riqualificazione della periferia ovest di Manfredonia (zona ex cava Gramazio e mattatoio comunale) per 60 milioni di fondi pubblici.
Una vicenda poco decifrabile all’occhio comune, vista la specificità del settore e non sottoponibile a giudizio, essendo gli atti, sino al termine delle indagini, coperti dal segreto istruttorio. Al contempo, però, non hanno mancato di affermarsi due nette posizioni al riguardo: una di allontanamento e di assoluta estraneità ai fatti da parte del Pdl mentre una posizione di assoluta tranquillità e serenità sulle indagini da parte del Pd. Uno schieramento di avvocati (F. Santoro e S. Pecorella per i primi e P. Campo e F. La Torre per i secondi) per fare pubblicamente chiarezza sulla questione e che non mancando però di replicare tra loro aspetti e particolari che ricadono talvolta sul piano professionale e personale, rischiano di allontanare il focus dalla vicenda. Un caso che ha pertanto ravvivato un’accesa diatriba tra i due principali schieramenti politici sipontini; un botta e risposta a suon di conferenze stampe e comunicati e che ha visto finalmente risvegliarsi un accenno di “contra-opposizione” politica, tanto agognata dalla cittadinanza come strumento democratico.
“Il silenzio di questa amministrazione e del Pd provinciale sulla vicenda ci allarma e ci indigna. Offende noi e offende anche la cittadinanza che meritava e merita un chiarimento da parte degli amministratori coinvolti in questa brutta situazione” queste le accuse del Popolo delle Libertà, mentre –“Passata l’estate, il PDL di Manfredonia sembra essersi svegliato improvvisamente e ancora intorpidito prova a cimentarsi con argomenti complessi scadendo in considerazioni populistiche che nulla hanno a che vedere con la politica e quindi con l’interesse dei nostri concittadini” la risposta del Partito Democratico. E ci fermiamo qui nel rendervi le considerazioni riportate dai due schieramenti (tutte presenti già sul nostro sito internet).
Quello che viene però da chiedersi è se la politica ed in questo caso l’opposizione sia scesa in campo per tutelare aspetti partitici/personalistici o per svegliare e tutelare i cittadini? E a quando un intervento su tutte le altre situazioni che gridano giustizia? Non è assolutamente difficile fare un elenco delle problematiche irrisolte, delle opere incompiute e dello sperpero di denaro pubblico che si è compiuto in questi anni a Manfredonia. Sono argomenti meno importanti o cosa? Qual è il reale compito di un’opposizione e dei consiglieri in una giunta? Quanti vasi di Pandora avrà ancora questa città?
Luisa Buonpane
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