Il Gargano rischia un vero e proprio deturpamento dinnanzi al quale i Verdi non possono restare inermi, anzi, il loro intervento intende essere forte
Il Gargano rischia un vero e proprio deturpamento dinnanzi al quale i Verdi non possono restare inermi, anzi, il loro intervento intende essere forte ed incisivo. Tale sostegno giunge in perfetta concomitanza con la riorganizzazione del direttivo che inaugura la nuova stagione della Federazione Provinciale dei Verdi capeggiati dal segretario Cesare Gaudiano.
La grande manifestazione, organizzata dalla Rete di Associazioni “NO TRIV”, si terrà a Manfredonia il prossimo 6 ottobre a partire dalle 15,30 per dire NO alle indagini per la ricerca di idrocarburi nel Mare Adriatico ed, in particolare, nelle acque che bagnano le Isole Tremiti e la Federazione Provinciale dei Verdi di Capitanata vi prenderà parte in prima linea. Si protesta pacificamente contro quell’autorizzazione rilasciata alla multinazionale irlandese Petroceltic Elsa, che si traduce in termini di azioni di ricerca con le quali si mortificherebbe un territorio ed un’intera popolazione che ha creduto e, crede tutt’ora, che un modello di sviluppo alternativo sia ancora possibile. “Un modello che vede nel turismo e nell’utilizzo ecosostenibile delle risorse naturali – afferma Cesare Gaudiano – le principali fonti di reddito da cui ripartire per rilanciare l’economia. L’appuntamento diventa una delle fondamentali vie per manifestare in modo civile contro la violazione della libertà, di intraprendere un percorso di sviluppo economico alternativo alla mercificazione del nostro territorio”.
La perfetta continuità di azione tra l’attuale Ministro dell’Ambiente Clini ed il suo predecessore, Prestigiacomo, ha indotto ad una totale prevaricazione di tutti i pareri negativi degli enti locali rispetto alle prospettive di vedere il nostro mare distrutto in nome del petrolio e, come aggiunge Gaudiano, “ha tirato un colpo letale alla nostra economia che da tempo ha investito risorse umane ed economiche a favore di uno sviluppo che contempli la sostenibilità ambientale e la tutela della salute dei cittadini. Dobbiamo quindi utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione -continua il segretario provinciale dei Verdi – non solo le vie giudiziarie, per fermare questo scempio. La manifestazione di Manfredonia ha il merito di aver creato un percorso di unità e condivisione di tutte le parti politiche, del mondo dell’associazionismo e della società civile. Quella che ci aspetta è una battaglia lunga e difficile, ma ce la possiamo fare se non perdiamo la nostra compattezza nel rispetto delle prerogative e dei diritti di tutti i soggetti coinvolti. Dalla manifestazione del 6 ottobre siamo sicuri che partirà da Manfredonia un accorato appello, sostenuto dalla più ampia partecipazione possibile dei cittadini, delle istituzioni e delle forze politiche, a rispettare la volontà delle popolazioni, che non sono disposte a svendere il proprio mare; l’auspicio è che tale appello trovi buon senso e accoglienza presso il Governo nazionale”. Oggi, più che mai, le popolazioni rivendicano il diritto sancito dalla Costituzione di decidere sul futuro del proprio territorio e nessun Ministro (Prestigiacomo prima e Clini poi) o nessuna legittimità procedurale può sostituirsi a questa sacrosanta prerogativa.
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