Il Sindaco Riccardi prende posizione nella travagliata vertenza che vede da una parte la Croce Rossa Italiana e dall'altra tutte le persone impiegate
Il Sindaco Riccardi prende posizione nella travagliata vertenza che vede da una parte la Croce Rossa Italiana e dall’altra tutte le persone impiegate nel C.A.R.A. e che avevano ricevuto rassicurazioni circa il proprio futuro professionale. “Serve riequilibrare una situazione divenuta inaccettabile”.
“Quella che sta avvenendo al Centro C.A.R.A. di Borgo Mezzanone è una vicenda per certi versi paradossale che si sta protraendo da mesi nonostante le reiterate richieste rivolte alle Autorità competenti e nonostante vi siano stati diversi tentativi di ricomposizione. Serve riequilibrare, con senso di responsabilità e rispetto degli impegni presi, una situazione divenuta inaccettabile per tutti i lavoratori che sono impiegati nel Centro stesso”.
Il Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, prende così posizione nella travagliata vertenza che vede da una parte la Croce Rossa Italiana e dall’altra tutte quelle persone, tra le sessanta e le ottanta unità, impiegate nel C.A.R.A. e che avevano ricevuto rassicurazioni circa il proprio futuro professionale. “Personale specializzato che ha assicurato al Centro di Borgo Mezzanone un elevato standard di rendimento e di stabilità sociale – prosegue il Primo Cittadino sipontino – che non può essere vanificato da repentine inversioni di marcia da parte di chi aveva preso accordi ben diversi dalla realtà attuale”.
Nel C.A.R.A. stazionano stranieri non aventi diritto componendo una realtà che è sempre in costante evoluzione, nelle sue ormai lontane radici, nel contesto sociale ed economico di Manfredonia stessa. I campanelli d’allarme scattati a fine gennaio scorso, allorquando il Coordinamento di Quartiere di Borgo Mezzanone si riunì, invitando l’Amministrazione presente con l’Assessore D’Ambrosio, quasi temendo quanto sarebbe poi accaduto, si sono mostrati premonitori e l’impegno assicurato dalle istituzioni non ha prodotto sin qui gli effetti desiderati. Lo scorso 21 dicembre 2011, infatti, il Consiglio di Stato ha ordinato il reintegro entro 30 giorni della C.R.I. nella gestione del C.A.R.A. poiché la gara di affidamento dei servizi dal 2010 in poi era stata vinta dal consorzio siciliano “Connecting People” in maniera illegittima. Dopo due anni di battaglia, dunque, il centro che ospita per la maggioranza nordafricani, libici in particolare, torna ad essere gestito dalla più grande organizzazione umanitaria nazionale.
E’ in gioco tanto il destino di coloro i quali hanno assicurato professionalità accanto agli ospiti del Centro C.A.R.A. quanto quello degli ospiti stessi, sballottati senza i riferimenti che sin qui erano stati vitali per assicurare, a loro ed alla comunità, un equilibrio civile e sociale che, per quanto delicato, è fondamentale. Quello che apparentemente sembra un affare “burocratico”, un ping pong di ricorsi tra contendenti del C.A.R.A., nasconde in realtà un problema sociale ben più importante perché in mezzo a pagarne per primi e direttamente le conseguenze vi sono lavoratori, e rispettive famiglie, che chiedono soltanto che sia rispettato l’articolo, della convenzione stipulata tra l’UTG di Foggia e l’ente gestore, che garantisce la continuità lavorativa per i lavoratori in caso di cambi di gestione di qualsiasi natura.
“Non riesco a comprendere – conclude Angelo Riccardi – le opposizioni della Croce Rossa Italiana, non voglio desistere dall’invocare una qualsivoglia iniziativa che tuteli i lavoratori in questione e restituisca valore e dignità agli incontri, ed agli accordi, intercorsi nel recente passato. La solidarietà e la partecipazione attiva del Comune di Manfredonia nei riguardi di chi sta lottando per vedere affermato un proprio diritto, quale quello del lavoro, non si ferma certo ai dialoghi con le controparti ma continuerà ad essere espressa con tutte le azioni istituzionali del caso. Occorre una soluzione e questa dovrà essere subitanea e stabile”.
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