“Ancora un duro colpo all’occupazione in provincia di Foggia, a causa della perdita di circa 60 posti di lavoro nella vertenza in corso con Croce ross
“Ancora un duro colpo all’occupazione in provincia di Foggia, a causa della perdita di circa 60 posti di lavoro nella vertenza in corso con Croce rossa italiana per il Centro accoglienza stranieri (Cara) di Borgo Mezzanone”. A rilevarlo è il segretario generale della Fisascat Cisl di Foggia, Leonardo Piacquaddio, dopo l’incontro in prefettura nel quale la Croce rossa ha dichiarato di non voler più ricollocare i lavoratori lasciati fuori. Nulla si è risolto dopo circa 7 mesi e decine di incontri tra la Cri, le categorie sindacali di Cgil, Cisl e Uil, l’assessorato al lavoro della Provincia, l’assessorato al welfare della Regione e la prefettura. “La Cri ha disatteso tutti gli accordi – afferma Piacquaddio – con i quali avevamo ricercato soluzioni che soddisfacessero tutti i lavoratori fuorusciti, senza escludere i dipendenti già in forza alla stessa Cri, attraverso un livellamento verso il parametro contrattuale orario, pari al 75% rispetto al full-time, tale da far rientrare le due voci costi-profitti in una normale logica in cui vi fosse anche il ricavo aziendale, senza perdite. Anche altre proposte sono state avanzate – rileva il sindacalista – con un’ulteriore riduzione dell’orario rispetto al 70% concordato, ma il rifiuto secco della Cri ha cancellato ogni margine di trattativa”.
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