METRO' DEL MARE: ECCO PERCHE' HA FATTO FLOP

Il bando era da "scompisciarsi". La società: “Pagamento dopo 6 mesi e solo se fossero arrivati fondi dalla Regione”. Il servizio, poi, era sbilanciato

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Il bando era da “scompisciarsi”. La società: “Pagamento dopo 6 mesi e solo se fossero arrivati fondi dalla Regione”. Il servizio, poi, era sbilanciato a favore delle località a nord del Gargano.

METRO' DEL MARE: ECCO PERCHE' HA FATTO FLOP

Alla gara per il servizio di collegamento maritti­mo Manfredonia-Vieste-Peschi­ci-Rodi dal 14 luglio al 2 settem­bre “non si poteva partecipare”.

E’ quanto affermano alcuni importanti armatori a po­chi giorni dalla gara, andata de­serta, relativa al Metrò del mare. Un servizio che avrebbe unito per via marittima Manfredonia, Vie­ste, Peschici, Rodi Garganico e le Isole Tremiti, con costi assoluta­mente contenuti per l’utenza. La scorsa estate nessuno aderì alla gara d’appalto per cui erano pre­visti 300.000 euro, mentre questa volta i fondi messi a disposizione dalla Regione erano stati raddop­piati permettendo alla Provincia di avere migliori margini e pro­spettive nell’affidamento del ser­vizio ai soggetti interessati. Ma così non è stato, come ha dimo­strato l’assenza di proposte per­venute a Palazzo Dogana da par­te dei privati.

“Il bando è stato fat­to male”, lamentano senza esita­zioni dagli uffici partenopei della “Navigazione libera del Golfo”, la società del presidente Aponte che si occupa dei collegamenti marittimi con le isole pontine, campane e con le Tremiti. “Non si può pensare di redigere un bando di gara nel quale si afferma che il pagamento avverrà a distanza di 6 mesi e solo ove arrivino i fondi dalla Regione. E’ un’impostazio­ne completamente sbagliata, è inverosimile credere che in que­sti tempi di crisi ci siano società disposte : ad anticipare 300- 400mila euro”.

A determinare la mancata partecipazione alla gara delle società di navigazione e degli armatori è stata, dunque, in­nanzitutto l’aleatorietà dei paga­menti. Infatti nel capitolato di appalto si legge, quanto ai termini di pagamento, che “il pagamento del corrispettivo per l’esecuzione del servizio avverrà mediante corresponsione po­sticipata entro 6 mesi dal termine del servizio essendo comunque subordinato al trasferimento delle relative somme impegnate a bilancio regio­nale da parte della Regione Puglia alla Provincia di Foggia”. Una precisazione davanti alla quale sono fuggiti tutti i privati interessati alla gara (e ce n’era­no; come dimostrato dalle richieste di chiarimen­ti arrivate al dirigente dal dirigente del settore ap­palti e contratti della ‘Provincia di Foggia, il dottor Salvatore D’Agostino, e al Responsabile Unico del procedimento ing. R. Milena Spinello). Ma non è tutto. Come è spiegato dagli operatori napoletani ad incidere negativamente sulla scelta sono stati anche altre condizioni esplicitate nel bando.

“Il mezzo richiesto è il più costoso che ci sia e ne ser­vivano due, uno per il servizio e l’altro sostitutivo, per garantire che tale. servizio pubblico sarebbe stato espletato ugualmente in ca­so di avaria della prima nave. C’è poi da pensare al fatto che i car­buranti oggi costano una fortu­na”. Ma, è l’ammissione conclu­siva, “il problema principale re­stava quello finanziario, legato ai termini di pagamento”. Insom­ma, sia pur davanti ad una gara che stavolta era di importo consi­derevole a fronte di soli 51 giorni di servizio, i privati impegnati nel settore dei collegamenti maritti­mi si sono tirati indietro conside­rando incerto il pagamento da parte della provincia; la quale non avendo nessuna intenzione di anticipare le somme alla Regio­ne, ha precisato nel bando che le stesse sarebbero state pagate so­lo a seguito di trasferimento da parte della Regione Puglia. Una vicenda che per gli operatori è stata gestita malissimo dalla pub­blica amministrazione, nono­stante l’alzata di mani che in que­ste ore arriva sia da Palazzo Dogana che da via Capruzzi. Quel che pare certo è che si sia addivenuti alla gara in maniera estrema­mente tardiva.

“Il servizio andava assegnato mesi fa”, sottolinea il titolare di un’agenzia marittima garganica. “Quando anche vi fos­sero state offerte per partecipare alla gara, dopo la scadenza del 9 luglio si sarebbe dovuta riunire la commissione giudicatrice. Non si sarebbe fatto in tempo a far par­tire il servizio già nella data previ­sta per l’inaugurazione, ovvero il 14 luglio”. A far dubitare i privati della bontà dell’ operato della p.a. anche un’altra circostanza. “Forse la Regione si è voluta fare solo un po’ di pubblicità con questa storia”, lamenta l’imprenditore. “Non sentiamo nessu­no in queste ore parlare della ne­cessità di riproporre il bando a breve, affinchè il servizio venga garantito almeno per la prossima estate, visto che questa è ormai saltata. La Provincia aspetta comunicazioni dalla Regione in merito? Quello che noi privati ci chiediamo è se la stessa Provincia stia sollecitando, come dovrebbe, gli organi regionali a darsi da fare in tal senso”. Quanto alla Regione, nel Golfo le agenzie rilevano: “Tre anni fa il servizio di collegamento da Manfredonia alle Tremiti, allor­quando venne interrotto,. non fu preso in carico dalla Regione, che se ne disinteressò, lasciando il servizio al Molise. Adesso una gara a cui non può partecipare nessuno date le sue condizioni”. Un bando, quello redatto dall’ing. Stefano Ciurnelli, che aveva anche destato le perplessità di numero­si operatori del settore alberghiero e ricettivo di Manfredonia, Mattinata e Pugnochiuso, ai quali il servizio era parso sbilanciato in favore delle loca­lità turistiche del nord del Gargano. Una bocciatu­ra, quella che viene dai privati all’operato del pub­blico, che è dunque totale.

Lucia Piemontese
L’Attacco
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