Il Gac “Gargano mare” e il Gac “Lagune del Gargano” rappresentano due validi esempi di Rete sociale tra istituzioni pubbliche (forze formali) e associ
Il Gac “Gargano mare” e il Gac “Lagune del Gargano” rappresentano due validi esempi di Rete sociale tra istituzioni pubbliche (forze formali) e associazioni e cooperative di categoria (forze informali) accumunate da un unico obiettivo ovvero la valorizzazione della pesca in Capitanata. La loro idea progettuale è stata riconosciuta dalla Regione Puglia che ha concesso i finanziamenti, relativi al programma di Sviluppo sostenibile delle zone di pesca del Fondo Europeo per la Pesca (FEP) 2007-2013 – Asse IV – misura 4.1, ai due Gruppi di Azione Costiera, rientranti in graduatoria, rappresentati dal Gac “Gargano mare” (2.336.000 euro) e dal Gac “Lagune del Gargano” (2.275.125 euro) costituito da quattro Comuni: Lesina, Cagnano Varano, Ischitella e Sannicandro Garganico insieme alla Camera di Commercio e alle organizzazioni di categoria.
Invece, la rete del Gac “Gargano mare” è costituita dal Comune di Manfredonia, quale ente capofila, dai comuni di Vieste, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Zapponeta e Margherita di Savoia e dalle associazioni di categoria quali: Federcopesca (Nunzio Stoppiello), Legapesca (Francesco Santamaria), Federpesca (Gaetano Di Nuovo), Ittici Sud Adriatico (Ciro Gatta), Coop Molluschicoltura (Pasquale Guerra), e dalla Banca di Credito Cooperativo San Giovanni Rotondo e dalla Confcommercio. La neo-Rete, costituitasi circa un anno fa, si prefigge di realizzare importanti interventi volti al sostegno delle infrastrutture e dei servizi della piccola pesca, alla valorizzazione delle risorse ittiche promuovendole a livello internazionale ed alla diversificazione delle attività economiche legate alla pesca che interessano l’ambito turistico sostenendo le piccole comunità del Gargano.
Auspichiamo che i finanziamenti regionali possano contribuire alla rinascita economico-sociale delle comunità della Capitanata in cui i comparti della pesca e di quello agricolo, oltre a quello industriale, risultano esser stati duramente colpiti dalla crisi di quest’ultimi anni, tentando di cambiare il vecchio sistema produttivo per far decollare uno più versatile e pro-attivo come quello dei Consorzi di categoria in cui è la Rete che valorizza le risorse.
Grazia Amoruso
false
COMMENTI