Non mancano le idee ma le risorse per rilanciare il porto di Manfredonia

E’ l'amara costatazione emersa dalla riunione tenuta in Municipio dal Comitato per il porto dopo che la Regione ha risposto picche alle richieste dell

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E’ l’amara costatazione emersa dalla riunione tenuta in Municipio dal Comitato per il porto dopo che la Regione ha risposto picche alle richieste dell’ASI. Ordinato uno studio esecutivo per la funzionalità dei nastri trasportatori che saranno sottoposti a collaudo.
Uno studio sulla convenienza economico-finanziaria per la riattivazione dei nastri trasportatori per merci sfuse sul molo Alti fondali detto anche porto industriale. E’ la decisione assunta dal Comitato per il porto al termine della riunione tenuta nei giorni scorsi presso il Municipio di Manfredonia. Come noto il Comitato si è costituito per ricercare collegialmente le più opportune soluzioni, dal punto di vista tecnico ed economico, atte al rilancio dello scalo marittimo di Manfredonia. Con il Sindaco, Angelo Riccardi, erano presenti il presidente dell’ASI di Foggia, Franco Mastroluca, col direttore Valerio Ricci, il Commissario all’Autorità portuale di Manfredonia, Gaetano Falcone, il vice presidente di Assindustria di Foggia, Ciro Gelsomino, col direttore Enrico Barbone, il rappresentante della Camera di Commercio di Foggia, Saverio De Girolamo, il capitano di corvetta Fabrizio Marilli per la Capitaneria di porto.
Il Comitato, in coerenza col progetto di rilancio elaborato, ha inoltre aderito alla proposta del presidente dell’ASI Mastroluca, di procede al collaudo dell’impianto dei nastri trasportatori sul quale pende una controversia giudiziaria tra l’impresa costruttrice Termomeccanica e la Regione Puglia, riguardante in particolare le somme spese per la costruzione di quella mastodontica struttura terminata nel 2002 dopo anni di complesse vicende che hanno accompagnato la realizzazione di quelì’impianto definito dei “nastri d’oro” anche per una storia di presunte tangenti.
“Il problema immediato – ha fatto presente Mastroluca – è la disponibilità dei fondi necessari per procedere al collaudo dal momento che la Regione Puglia si è detta disposta a sostenere la spesa a rendiconto del collaudo”. Una posizione contestata dallo stesso Mastroluca che ha fatto presente che si tratterebbe di una anticipazione di spesa dal momento che l’onere del collaudo spetta alla stessa Termomeccanica.
Più sostanziale e determinante è la questione inerente ai finanziamenti delle opere di riordino, ammodernamento e funzionamento delle strutture portuali in vista dell’attività che dovranno svolgere nell’ambito del polo specialistico impostato sulla movimentazione di gramaglie e dei liquidi giusta la vocazione funzionale della struttura come emergerà dallo studio esecutivo.
“Si tratta di opere – ha specificato Mastroluca raccogliendo i consensi unanimi dei componenti del Comitato – da realizzare tanto a mare quanto a terra anche per rafforzare il sistema dei rapporti con altre aree produttive come quella di Incoronata. Non mancano le idee, mancano le risorse”, ha stigmatizzato denunciando “il comportamento matrigno della Regione che a Taranto elargisce centinaia di milioni di euro mentre a Manfredonia dice che non ha denari”. Ma questa è una antifona che si ripete per tante altre realtà locali.
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