La prima proposta di erigere un monumento a re Manfredi viene da molto lontano, ma ad oggi non abbiamo ancora onorato il Re da cui la nostra città p
La prima proposta di erigere un monumento a re Manfredi viene da molto lontano, ma ad oggi non abbiamo ancora onorato il Re da cui la nostra città prende il nome
“Bella sarà la città, ma li problemi futuri pè la pupulazione cresceranno. Pè lu settimo centenario se fregheranno le carte de li studi e non te faranno manco un picculo monumento; guasteranno lo mare, appuzzeranno lo cielo, guasteranno ogni cose. Tutta chista gente cattiva de le generazioni future è figlia delle tue scomuniche. E se l’altra gente bona non aprirà gli occhi, essa sarà gubernata non da homini veri, ma da piripicchi inconcludenti”. È quanto predisse l’astrologo Nardacchione al biondo e bello e di gentile aspetto re Manfredi. Avvenimenti che, guarda caso, si sono “regolarmente” verificati, compreso il ”picculo monumento”.
È a quest’ultimo che dedichiamo le seguenti note, visto che in 756 anni non siamo stati capaci di ricordare chi, con tanto amore, nel 1256 ebbe la geniale idea di fondare la nostra città che ancora oggi porta il suo nome e che, in tutti i modi, stiamo contribuendo a distruggere. In tutto questo tempo, ci siamo preoccupati, per proprio egoismo e interessi personali, solo a “guastare lo mare, appuzzare lo cielo, guastare ogni cose”. Ricordiamo il nostro fondatore solo per avergli intitolato una via “corso Manfredi”. Ma, finalmente, l’Amministrazione comunale fa ammenda. Si è decisa a porvi rimedio. “Fusse che fusse la volta bòna?”. Il dirigente del Settore 6°- Lavori Pubblici, con propria determinazione n. 1434 del 21/10/11, avente per oggetto: “Concorso di idee per intervento artistico scultoreo architettonico intitolato a re Manfredi”, provvedeva alla nomina della commissione di valutazione, con incarico a titolo onorifico (senza compenso). In pari data, però, nel “libro paga” del Comune: “Elenco incarichi di consulenza”, leggiamo che a due di essi, verrà corrisposta una somma pari a 10mila euro pro-capite.
Ma se la determina prevede che l’incarico è a titolo “onorifico”, come si spiega l’impegno di spesa per la stessa motivazione? Esiste un provvedimento amministrativo per la erogazione di tali somme o dobbiamo supporre che ci sia qualcosa che dovremmo sapere? La cosa più strana, però, è che i due professionisti in questione abbiano dato forfait. Forse si sono accorti, dopo, che non erano previsti compensi. Il 26/1/12, lo stesso dirigente provvedeva alla surroga dei componenti. Ahimè! anche questa volta è andata male. Uno dei due è venuto meno. Il 12 giugno scorso, altro provvedimento, altra sostituzione. È nata proprio sotto una cattiva stella! Era proprio necessario nominare detta commissione? Possono quattro persone sostituirsi all’itera popolazione e decidere tra le dieci proposte pervenute, qual’è la migliore? Non sarebbe stato meglio affidare ad un comitato ad hoc, rappresentativo delle varie realtà culturali e professionali della città al quale affidare il ruolo di coordinamento delle varie iniziative? O si deve ripetere l’episodio della Fontana Piscitelli dove, a decidere di sistemare alla sommità della stessa lo sgraziato “caperrone” e la sua ubicazione, siano stati i singoli e non i cittadini? Per chiudere vogliamo ricordare che la prima proposta di erigere un monumento a re Manfredi viene da molto lontano.
Fu fatta da Matteo Barbone, nel 1875 il quale realizzò un progetto degno di tale nome. Molti anni fa anche lo scultore Franco Troiano presentò un bozzetto in bronzo, oggi esposto presso la Biblioteca Comunale. L’ultimo, dall’arch. Antonio Pio Saracino, residente a New York, proposto dalla Fondazione “Premio re Manfredi”. Ora si spera che tra i progetti presentati venga scelto il migliore.
Matteo di Sabato
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