In una risposta all’onorevole Michele Bordo(PD) riguardo alle decisioni da prendersi sul futuro del Porto di Manfredonia, il Sottosegretario ai Traspo
In una risposta all’onorevole Michele Bordo(PD) riguardo alle decisioni da prendersi sul futuro del Porto di Manfredonia, il Sottosegretario ai Trasporti Guido Improta ha ammesso che il Governo protende verso l’accorpamento di Manfredonia all’Autorità portuale del Levante. Decisione presa in quanto, secondo il Governo, mancherebbero all’Autorità sipontina i requisiti necessari per essere riconosciuta tale, a cominciare dallo scarso traffico di merci che, nel 2011, si è limitato a 780mila tonnellate. Minimo storico che ha indotto qualche mese fa la società di rimorchi San Cataldo ad abbandonare la struttura perché ritenuta improduttiva.
Uno dei primi a considerare positiva la nuova proposta è stato il coordinatore provinciale del FLI Fabrizio Tatarella, in merito a quanto dichiarato da Improta. Secondo Tatarella “ i numeri dei volumi di traffico non lasciano dubbi. Questa decisione, invisa solo agli irriducibili campanilisti, permetterà non solo di ridurre in modo significativo i costi sostenuti dal pubblico erario, ma consentirà anche un più significativo inserimento del porto di Manfredonia e della sua rilevante marineria, nel sistema integrato del Basso Adriatico”.
In un piano del Governo di razionalizzazione della spesa pubblica, che mira anche alla chiusura di enti improduttivi per il risanamento del paese, Manfredonia potrà accorparsi all’autorità di Levante che comprende già Bari, Barletta e Monopoli, anche se tra rinvii e ritardi si è giunti a tale decisione con l’acqua alla gola. Il Presidente dell’Autorità di Levante Franco Mariani, considera questo accorpamento arrivato in un momento difficile per tutti: “Quattro anni fa eravamo predisposti ad accogliere il porto di Manfredonia sotto la nostra Autorità, magari inserendolo nelle rotte crocieristiche e in un complessivo piano di rilancio turistico e commerciale. Oggi la crisi ha reso la situazione del porto sipontino ancora più complessa.”
Tatarella continua dicendo che non si può più difendere un localismo esasperato e che bisogna pensare a una portualità che racchiude in un tutt’uno l’intero pezzo dell’Adriatico pugliese e che “fra commissariamenti, rinvii, decisioni di non decidere e scelte di non scegliere la politica ha fatto abbastanza danni al porto di Manfredonia, che vive una crisi senza precedenti. Ora che il Governo ha fatto chiarezza, si lavori seriamente ed alacremente al rilancio”.
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