Detenuto morto: per tossicodipendenti non c'è possibilità di recupero

'Un anno e sei mesi da scontare per furto aggravato, un processo da appello da affrontare e invece, a 28 anni, è morto, lo hanno trovato esanime i com

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‘Un anno e sei mesi da scontare per furto aggravato, un processo da appello da affrontare e invece, a 28 anni, è morto, lo hanno trovato esanime i compagni di cella’. Questo il commento del consigliere regionale Franco Pastore, del gruppo misto/Psi.
‘Perchè sia accaduto e se ci siano eventuali responsabilità – si lege gin una nota del consigliere – sarà chiarito. Ma al di là di questo, quel che mi preme evidenziare è che ancora una volta un giovane muore in carcere, a 28 anni, un tossicodipendente. Sono loro a riempire le carceri italiane, senza risultati dal punto di vista della riabilitazione nè tanto meno di tutto il resto. Il tossicodipendente va in carcere per reati legati alla droga e ne viene fuori che i presupposti per delinquere nuovamente sono integri e intatti. Questo dovrebbe spingere a porsi degli interrogativi sulla opportunità e idoneità della detenzione in un carcere per un tossicodipendente. Sono d’accordo con il sindacato che ha denunciato quanto accaduto, il Sappe, e che ha sottolineato proprio questo aspetto. La pena deve contemperare, per queste persone, anche la possibilità di recupero, che in carcere non è possibile.

comunicato stampa


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