Paghiamo ancora per colpe non nostre! Il Presidente Antonio Sdanga rammaricato per la squalifica di due giornate a carico di Moro, Carminati e Di Toro.

Mi sembra assurdo quanto sta capitando in questa stagione all’ASD Manfredonia Calcio, – afferma il patron Antonio Sdanga, – infatti ancora una volta

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Mi sembra assurdo quanto sta capitando in questa stagione all’ASD Manfredonia Calcio, – afferma il patron Antonio Sdanga, – infatti ancora una volta il Giudice Sportivo ha penalizzato la nostra società per fatti che non ha commesso e di cui non è a conoscenza.
Ma ecco la storia: il procedimento della Commissione disciplinare nazionale, dello scorso 2 Aprile, trae origine dal mancato schieramento della migliore formazione da parte della SS Manfredonia Calcio Srl in occasione della gara di campionato di Seconda Divisione Lega Pro Brindisi-Manfredonia del 9 maggio 2010; secondo l’accusa: ”causa del rifiuto di partire per la trasferta opposto dai calciatori della prima squadra, quale unanime atto di protesta originato dal risalente e perdurante inadempimento della Società sportiva in ordine alla corresponsione delle spettanze economiche maturate dai tesserati sino a quel momento, la SS Manfredonia Calcio Srl aveva dovuto necessariamente impiegare, con l’eccezione di un solo atleta (il Sig. Ferrante, in base all’età, calciatore eligibile per la categoria “Allievi” ma già inserito nel giro della prima squadra), i calciatori impegnati nella disputa del campionato di categoria “D. Berretti”.
La tegola che ci riguarda – dice il Presidente – è la squalifica, per due turni, dei nostri Carminati, Moro e Di Toro. In pratica – continua il n. 1 della società – non potremo disporre di tre calciatori fondamentali nelle difficili gare contro il Maglie e San Paolo Bari, decisive per la qualificazione ai Play Off. Pertanto mi chiedo il perché di questa sanzione al termine del campionato? E se sanzione ci deve essere perché a danno di calciatori che, se pur hanno protestato, lo hanno fatto per un loro legittimo diritto, in quanto non percepivano gli emolumenti spettanti. E poi, perché a pagare devono essere delle società ignare di quanto avvenuto due anni fa? C’è il mio profondo rammarico per come sta andando la stagione a causa di alcuni provvedimenti, a nostro carico, che ritengo non giusti. Se qualcuno ha deciso che a Manfredonia non si deve più fare calcio, lo dica apertamente, risparmiamo tempo e denaro, così ci mettiamo tutti l’anima in pace. Ora la mia società – conclude il presidente – è in attesa di ulteriori chiarimenti in merito e certamente ci saranno delle risposte ufficiali al comunicato della Lega Pro.

Ufficio Stampa e Comunicazione A.S.D.Manfredonia Calcio

 
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