Michele Ciociola, 57 anni, Monte Sant’Angelo; Raffaele Ciociola, 83 anni, di Monte Sant’Angelo; Francesco D’Errico, 42 anni, di Monte Sant’Angelo; Mat
Michele Ciociola, 57 anni, Monte Sant’Angelo; Raffaele Ciociola, 83 anni, di Monte Sant’Angelo; Francesco D’Errico, 42 anni, di Monte Sant’Angelo; Matteo Facciorusso, 41 anni, di Monte Sant’Angelo, Nicola Facciorusso, 31 anni, di Monte Sant’Angelo; Salvatore Ferrantino, 81 anni, di Monte Sant’Angelo, Ferrantino Domenico, 59 anni, di Monte Sant’Angelo; Carlo Gabriele, 52 anni, di Monte Sant’Angelo; Giuseppe La Torre, 50 anni, maresciallo dell’Esercito, in servizio a Foggia presso il 21.mo Reggimento artiglieria, Enzo Miucci, 29 anni (già arrestato lo scorso 2 novembre); Michele Murgo, 41 anni, di Monte Sant’Angelo, dipendente comunale; Concetta Pacilli, 37 anni, di Monte Sant’Angelo; Tommaso Pacilli, 41 anni, di Monte Sant’Angelo; Matteo Pettinicchio, 27 anni, di Monte Sant’Angelo; Pietro Prencipe, 53 anni, di Monte Sant’Angelo; Giuseppe Silvestri, 39 anni, di Monte Sant’Angelo; Pasquale Starace, 43 ann, di Monte Sant’Angelo; Giovanni Totaro, 46 anni, di Monte Sant’Angelo.
Ecco le 18 persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare, accusate di aver favorito la latitanza di Giuseppe Pacilli (braccio destro del boss Franco Libergolis) arrestato il 13 maggio del 2011. Pacilli è stato denunciato.
Lo scacco matto alla mafia garganica è stato messo a segno dalle squadre mobili di Foggia e Bari e dallo Sco della polizia. Molti gli incensurati. I capi di imputazione a vario titolo dell’operazione “Rinascimento”, oltre che di favoreggiamento, sono anche di estorsione e detenzione di armi aggravati dalle finalità mafiose.
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, hanno consentito di ricostruire l’intera struttura criminale del clan, operativo in particolare a Monte Sant’Angelo e Manfredonia, ma con la capacità di intervento in tutto il Gargano.
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