Accordo pomodoro, Di Cataldo: “Il prezzo stabilito al Nord danneggia il Sud;

Al Sud si produce qualità, ma il prezzo del pomodoro si fa al Nord deprimendo i margini già scarsissimi di valore aggiunto”. E’ il commento di Mirko D

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Al Sud si produce qualità, ma il prezzo del pomodoro si fa al Nord deprimendo i margini già scarsissimi di valore aggiunto”. E’ il commento di Mirko Di Cataldo, responsabile del dipartimento Agricoltura dell’Unione provinciale, alla notizia della sigla dell’accordo interprofessionale per la prossima campagna del pomodoro che ha fissato il prezzo di riferimento a 84 euro per tonnellata.

“Nel bacino emiliano si coltiva in massima parte prodotto destinato alla trasformazione in concentrato – spiega Di Cataldo – che per gli agricoltori meridionali è la parte residuale rispetto a pelati e cubettati. Dunque, i costi di produzione sono notevolmente superiori al Sud rispetto al Nord, ed i margini di guadagno rischiano di annullarsi applicando un accordo interprofessionale costruito su un altro modello colturale.

La verità è che dovrebbe avvenire l’esatto contrario: il prezzo dovrebbe essere fissato nel bacino meridionale ed esteso a quello settentrionale.

Una contraddizione su cui pesa, sempre più evidentemente, l’incapacità di realizzare il distretto agricolo-industriale indispensabile ad affrontare e vincere la concorrenza produttiva e commerciale determinata dalla globalizzazione – conclude Mirko Di Cataldo – che si sta sempre più rapidamente estendendo dalla fase della trasformazione e commercializzazione a quella della produzione

 
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