Davanti ad una platea attenta e numerosa, il giornalista Sandro Ruotolo ha presentato l'ultimo lavoro editoriale del Procuratore del Tribunale di Luce
Davanti ad una platea attenta e numerosa, il giornalista Sandro Ruotolo ha presentato l’ultimo lavoro editoriale del Procuratore del Tribunale di Lucera, Domenico Seccia. ‘La Mafia Innominabile’ è un testo storico-giudiziario dove Seccia ha evidenziato i volti degli autori e delle vittime della mafia garganica. L’inviato storico di Michele Santoro ha interrogato il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, e il Procuratore Seccia, ma ha anche espresso la sua opinione su un argomento che richiama molta attenzione tra la gente. ‘La mafia garganica – ha detto Ruotolo – è sottovalutata un pò da tutti, soprattutto dagli organi d’informazione. Per battere questa mafia occorre parlarne, puntare i riflettori sugli episodi più afferrati, invece giornali e tv non ne parlano in modo approfondito’. Per Ruotolo ci sono altri colpevoli. ‘La magistratura, le pubbliche amministrazioni, la classe dirigente. Per debellare questo fenomeno – conclude il giornalista di Servizio Pubblico – c’è bisogno della società civile e del risveglio delle coscienze dei giovani’. Poi l’intervento di Domenico Seccia. ‘La Capitanata è un enclave di mafia, ecco perchè Foggia è ultima nelle classifiche della vivibilità. I tanti omicidi consumati in questi anni sono soprattutto la sconfitta dello Stato. Per battere la mafia innominabile – aggiunge Seccia – dobbiamo riappropriarci dell’etica minima, ovvero la consapevolezza di essere cittadini.
Saverio Serlenga
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