Manfredonia, in centro commerciale sequestrate 1000 borse: contraffazione

I finanzieri della Compagnia di Manfredonia, nel corso di un controllo eseguito nei confronti di un negozio di abbigliamento ed accessori presso il ce

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I finanzieri della Compagnia di Manfredonia, nel corso di un controllo eseguito nei confronti di un negozio di abbigliamento ed accessori presso il centro commerciale E.LECLERC , hanno sottoposto a sequestro amministrativo circa 1000 borse Nel negozio Borsissime. In particolare, i militari hanno riscontrato irregolarita’ riguardanti la corretta indicazione sulla provenienza e la sicurezza dei prodotti, (prevista dall’art. 6 del d.lgs n. 206 – codice del consumo). Inoltre, e’ emerso anche che la ditta controllata aveva in vendita prodotti di una maison di moda italiana, ai quali era stato tolto il marchio originale per sostituirlo con quello proprio.

Pertanto, il rappresentante legale della societa’ e’ stato deferito anche alla procura della repubblica di foggia per usurpazione di marchio.

LA TUTELA DELLA SICUREZZA DELLA COLLETTIVITÀ E DEL MERCATO.

Nel corso del 2011, La Guardia di Finanza pugliese ha dedicato importanti risorse all’azione di tutela del mercato, nel contrasto ai fenomeni della contraffazione e della pirateria, nonché in materia di sicurezza dei prodotti. L’attività del Corpo nello specifico settore è tradizionalmente finalizzata alla ricostruzione di tutti gli anelli della “filiera del falso”, sia a monte che a valle della illecita produzione e commercializzazione delle merci contraffatte.

Si tratta di fenomeni criminali che hanno fatto registrare, negli ultimi anni, una crescita esponenziale, che determinano gravi conseguenze sul mercato e sulla tutela del “Made in Italy”, e provocano danni consistenti al sistema economico e sociale a causa della dimensione trasversale di questa tipica forma di illegalità economica; la contraffazione è infatti intimamente connessa con l’evasione fiscale e contributiva, con lo sfruttamento del lavoro nero e irregolare, con il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con la vendita di prodotti pericolosi per la salute degli acquirenti e per la sicurezza pubblica, nonché con il riciclaggio ed il reimpiego dei proventi illeciti, posto in essere da organizzazioni strettamente legate agli ambienti della criminalità organizzata.

Operazione Guardia di Finanza, anti contraffazione oggettistica Thun (ST)
Con particolare riferimento alla contraffazione dei marchi, l’attività di contrasto è diventata, nel tempo, tanto più raffinata quanto maggiore è diventa l’attenzione dei trafficanti che, per eludere i controlli, pongono in essere sofisticati accorgimenti come la diversificazione delle modalità e delle rotte di importazione, oppure il frazionamento dei carichi illeciti, facendo viaggiare separatamente i prodotti e le relative etichette per il successivo assemblaggio definitivo del prodotto contraffatto.

Nello scorso anno sono stati effettuati sequestri di merci contraffatte di tutti i generi di prodotti, da quelli di lusso a quelli di largo consumo; a titolo esemplificativo, si riportano i casi dei sequestri di quasi mezzo milione di pezzi di ricambio contraffatti di una nota marca di elettrodomestici, operato la scorsa estate, e finanche di un carico di ceri votivi falsamente dichiarati “Made in Italy” ed invece importati da un Paese dell’Europa orientale.

Nello specifico, sono stati sequestrati in totale 6,7 milioni di pezzi e denunciati 1.060 soggetti, di cui 29 arrestati. Altresì, in materia di pirateria sul diritto d’autore, sono stati sequestrati, tra l’altro, circa 60.000 supporti audiovisivi illecitamente riprodotti e 180 tra apparecchi audiovisivi, computer e software utilizzati per la riproduzione; 384 i responsabili denunciati.

Infine, sono 2,9 milioni gli articoli delle più svariate e pericolose categorie, sequestrati per violazione alle norme a garanzia della sicurezza dei prodotti e della tutela dei consumatori (prodotti alimentari, cosmetici, giocattoli, apparecchi elettrici, accessori per autoveicoli e abbigliamento, ecc.); 290 i soggetti responsabili verbalizzati. La specifica azione di controllo della Guardia di Finanza ha una duplice finalità: da un lato, garantire che i prodotti di qualsiasi specie immessi sul mercato, siano essi realizzati in Italia, nell’Unione Europea o importati dalla Cina, rispondano ai requisiti di sicurezza per i consumatori previsti dalle direttive comunitarie e dal Codice del Consumo; dall’altro, tutelare la libera concorrenza tra tutti gli operatori di mercato, evitando che l’economia legale venga danneggiata dall’immissione nei circuiti commerciali di prodotti realizzati a costi di produzione bassissimi (dovuti all’impiego di manodopera anche minorile sfruttata), all’utilizzo di coloranti, collanti, filati, tessuti, plastiche, resine altamente tossiche, cancerogene o che causano forti allergie, nonché – in molti casi – all’evasione dei dazi doganali all’atto dell’importazione in Italia.

L’immissione in commercio di prodotti non conformi agli standard di sicurezza causa perciò un danno e/o un pericolo per il consumatore finale, connesso alla sicurezza intrinseca del prodotto, specie in alcuni settori come quello dei prodotti elettrici, cosmetici, calzaturieri e tessili. Di rilievo, infine, le evidenze relative all’attività di controllo economico del territorio, di concorso alla sicurezza pubblica e del servizio di “pubblica utilità 117”, per le quali i reparti hanno dispiegato 33.000 pattuglie; il tutto senza dimenticare il contributo fornito nei servizi di ordine pubblico, in eventi e manifestazioni di massa, regionali e nazionali, che ha visto il sempre pronto e determinato impiego dei militari specializzati dei reparti A.T.P.I. (c.d. Baschi Verdi
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