L’auspicio espresso è quello di una ricomposizione della vertenza che riequilibri le varie posizioni in campo. “La vicenda dei dipendenti del Centro
L’auspicio espresso è quello di una ricomposizione della vertenza che riequilibri le varie posizioni in campo.
“La vicenda dei dipendenti del Centro C.A.R.A. di Borgo Mezzanone è emblematica di un modo di fare gravemente elusivo dei diritti dei lavoratori”.
Il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, nell’esprimere “piena e incondizionata solidarietà agli ottanta dipendenti del Centro CARA di Borgo Mezzanone inaspettatamente estromessi dal loro posto di lavoro”, chiede “urgenti interventi delle autorità preposte a cominciare dal Prefetto di Foggia, che riequilibrino una situazione francamente inaccettabile i cui effetti negativi si riverberano pesantemente oltre che sui lavoratori interessati sull’intero sistema di assistenza operante presso il Centro CARA”.
L’epilogo della lunga vertenza che penalizza i lavoratori licenziati che hanno tra l’altro presentato un circostanziato esposto alla Procura della Repubblica di Foggia, “vanifica due anni di proficuo lavoro – rileva il sindaco Riccardi – del personale specializzato che ha assicurato a quel Centro un elevato standard di rendimento e di stabilità sociale”.
“La espulsione dal posto di lavoro – insiste Riccardi – di ottanta lavoratori residenti a Mezzanone, Manfredonia, Foggia ed Ortanova, costituisce un ulteriore grave colpo alla già drammatica situazione occupazionale del territorio”.
Il sindaco di Manfredonia auspica pertanto che le azioni messe in atto dai lavoratori, dalle parti sociali e dalle forze politiche, portino ad “una immediata revisione dell’iniziativa della CRI tendente a realizzare una stabile ricomposizione della vertenza”.
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