Smaltimento rifiuti inerti, lotta del Comune “contro i furbi

I cartelli “Divieto di discarica” ci sono ma a quanto pare c’è chi non li vede o forse non sa leggere. Ai loro piedi ci sono infatti vere e proprie di

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I cartelli “Divieto di discarica” ci sono ma a quanto pare c’è chi non li vede o forse non sa leggere. Ai loro piedi ci sono infatti vere e proprie discariche di rifiuti inerti, di quei materiali cioè prodotti da attività di costruzione, di ristrutturazione, di demolizione e via dicendo. Ce ne sono a bizzeffe lungo i sentieri di periferia, appena fuori l’abitato, ma anche in aperta campagna. E’ chiaro che non dovrebbero essere lì. Sono infatti discariche abusive create furtivamente da gente che non vuole osservare le disposizioni delle normative vigenti. Che se ne infischia del decoro delle propria città e non hanno rispetto neanche della propria attività lavorativa. Sono dei fuori legge in tutto e per tutto.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti speciali prodotti da attività di costruzione e affini non è certamente nuovo, anche se è regolato da una precisa normativa. In particolare il Regolamento regionale 12 giugno 2006, n. 6, che detta appunto dettagliatamente le procedure per lo smaltimento di quel tipo di rifiuti inerti. Non possono e non devono essere abbandonati dove capita innescando insidie di ordine igienico sanitario e minacce per l’integrità ambientale.

Il Regolamento regionale impone espressamente che quei rifiuti inerti debbano essere smaltiti in discariche all’uopo autorizzate e iscritte in un apposito registro regionale. “Non siamo più disposti a tollerare una simile abitudine” – afferma l’assessore all’ambiente Michele Gallifuoco che annuncia una stretta significativa nei controlli alle attività che producono quel tipo di rifiuti. Le operazioni messe in atto da Guardia di Finanza, Corpo Forestale e Polizia municipale hanno prodotto numerosi interventi sanzionatori alquanto pesanti. Evidentemente non basta.
“E’ una questione tecnica e di legalità ma soprattutto morale”, osserva il vice sindaco e assessore all’urbanistica Matteo Palumbo. “E’ una espressione del buon vivere civile, di collaborazione allargata che va tutto a vantaggio della città in cui viviamo, della comunità che siamo e che vogliamo essere sempre più protesa verso il progresso e lo sviluppo. Voglio pensare che le nuove generazioni si dimostrino più sensibili ed attente nei confronti di problematiche divenute ormai globali
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