Manfredonia, due arresti

La mirata e sempre più serrata attività di controllo posta in essere da personale del Commissariato P.S. di Manfredonia, volta a verificare l'osservan

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DOMENICA delle PALME

La mirata e sempre più serrata attività di controllo posta in essere da personale del Commissariato P.S. di Manfredonia, volta a verificare l’osservanza degli obblighi da parte dei soggetti sottoposti a misure alternative al carcere e a misure di prevenzione sono diventati sempre più serrati, tanto da portare all’arresto di Antonio De Padova, di anni 24, sipontino, pluripregiudicato, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Dr. Gianfranco Placentino, del Tribunale di Foggia – Sezione distaccata di Manfredonia – ed all’arresto in flagranza di L. P., di anni 30, nato e residente a Manfredonia, già sottoposto al regime degli arresti domiciliari e bloccato in strada dalla dipendente Volante. Per quanto concerne Antonio De Padova, annoverante diversi pregiudizi di Polizia, già agli arresti domiciliari per reati inerenti gli stupefacenti, in quanto dapprima arrestato in flagranza, poi colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere ed infine, lo scorso ottobre, sottoposto agli arresti domiciliari, i poliziotti, in numerose occasioni, lo avevano sorpreso all’interno della propria abitazione a conversare con diversi individui, quasi tutti con pregiudizi di Polizia, quindi trasgredendo ripetutamente alla prescrizione imposta del divieto di comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano; detti episodi venivano puntualmente segnalati all’Autorità Giudiziaria competente che, per tale condotta, siccome: “è dimostrato come non possa lasciarsi all’autocontrollo del De Padova la realizzazione delle esigenze cautelari e relative proprio all’inesistenza dell’imputato di una volontà di rispetto degli ordini sullo stesso imposti dall’Autorità Giudiziaria”, emetteva un provvedimento restrittivo di aggravamento della precedente misura, revocando quella degli arresti domiciliari e sostituendola con la custodia cautelare in carcere. De Padova è stato quindi prelevato dalla sua abitazione e, dopo le operazioni di rito, è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Foggia ove si trova tuttora ristretto. Personale della locale Squadra Volante ha tratto in arresto, in flagranza di reato, per il reato di evasione, previsto e punito dall’art. 385 del codice penale, il sopracitato L. P., pregiudicato del luogo, tossicodipendente, già sottoposto agli arresti domiciliari su ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio del GIP del Tribunale di Foggia, relativa alla perpetrazione di numerosi furti in danno di esercizi commerciali del luogo, per averlo rintracciato in strada, lontano dalla sua abitazione; egli è stato subito identificato, riconosciuto e bloccato dagli agenti operanti che hanno proceduto al suo arresto; egli era sanguinante al viso ed asseriva di essere intenzionato a portarsi presso il Commissariato di P.S. per denunciare un’aggressione da lui patita ad opera dei suoi genitori; quest’ultimi invece, nel corso della loro successiva escussione, narravano tutt’altra versione, come il figlio, al fine di evadere per procurarsi della sostanza stupefacente, li avesse aggrediti allorquando avevano tentato invano di convincerlo a desistere dal suo intento di uscire di casa.
Potito veniva dapprima accompagnato presso il locale Pronto Soccorso dell’Ospedale San Camillo de Lellis, ove gli veniva diagnosticato un lieve trauma cranico con giorni due di prognosi, poi, espletate le formalità di rito presso il Commissariato di P.S., veniva associato anch’egli alla Casa Circondariale di Foggia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, opportunamente informata dell’atto. Anche quest’episodio è stato segnalato all’Ufficio del G.I.P. del Tribunale di Foggia, cioè all’Autorità Giudiziaria che aveva disposto per il P. gli arresti domiciliari, al fine di valutare l’emissione di un ulteriore provvedimento restrittivo di aggravamento della precedente misura.
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