Era stato annunciato già nell'occasione dell'Assemblea pubblica in difesa del diritto alla salute, lunedì scorso a Palazzo Celestini, che presto si sa
Era stato annunciato già nell’occasione dell’Assemblea pubblica in difesa del diritto alla salute, lunedì scorso a Palazzo Celestini, che presto si sarebbero potute avere buone nuove su due donne in procinto di partorire ed eccoci qui a dare tutti il benvenuto al piccolo Alejandro. Un nuovo sipontino nato nel Reparto di Ostetricia dell’ospedale San Camillo di Manfredonia dopo le vicissitudini che hanno rischiato di compromettere un diritto basilare.
Un percorso difficile in cui risulta determinante lo straordinario coinvolgimento che ha accomunato tutti. “La chiave di volta – dice il Sindaco nello spazio antistante l’ingresso del presidio sipontino – sta nella sensibilità e nella determinazione che uniscono tutti i soggetti scesi in campo. Si sta faticosamente portando avanti un processo di evoluzione sanitario che non può essere ricondotto all’indietro nel tempo con un riassetto sanitario imposto senza criteri oggettivi. Alejandro è il primo nato nella Ostetricia manfredoniana dopo giorni difficili, un raggio di sole entrato prepotentemente nella vita dei suoi affetti, ma anche un esempio per la città. A Manfredonia si nasce con l’ausilio di personale serio, preparato e coscienzioso”.
Il Direttore del Presidio, dottor Salvatore Gentile, ed il Primario, dottor Nicola Pistillo, erano in parola per segnalare eventuali aggiornamenti sulle due signore ricoverate presso il Reparto Ostetricia e Ginecologia e quando, ieri sera poco prima delle 21, è squillato il telefono del Sindaco è bastato qualche attimo per apprendere del lieto evento. Papà Franco, allenatore del Manfredonia Calcio, e mamma Giusy hanno visto nascere il piccolo Alejandro così come desideravano, nell’ospedale di Manfredonia, in sicurezza e con tutte le attenzioni necessarie in un simile felice evento. Alle 11.30 di questa mattina il Primo Cittadino si è recato in Ospedale per gli auguri del caso. “Il benvenuto, mio e dell’Amministrazione, a vostro figlio è d’obbligo e gradito. Non molto tempo fa la signora Giusy mi aveva parlato del suo desiderio di vedere nascere il futuro bambino a Manfredonia. Sono veramente soddisfatto di aver concorso, con tutte le forze coinvolte sino ad ora, nell’assecondare un proposito così nobile oltre che legittimo. Auguri ad entrambi voi, genitori, per la nascita di Alejandro ed auguri al vostro piccolo per la vita, che gli auguro felice e piena di soddisfazioni, che gli si è spalancata davanti”.
Mentre papà Franco era a lavoro la signora Giusy, in forma eccellente, ha ricevuto un dono floreale (una piantina) dalle mani del Sindaco e ha ceduto volentieri alla richiesta di baratto finalizzata a prendere in braccio il nuovo nato. Alejandro si è crogiolato ben bene tra le braccia di Riccardi, ha poi cacciato fuori quegli urli acuti e penetranti tipici dei neonati che, così come cominciano repentinamente terminano altrettanto velocemente. Alejandro, nel suo vestitino elegante, non aveva nulla da invidiare alla mise del Sindaco, in giacca e cravatta, e dopo essere stato riposto di nuovo nella propria culla si è placidamente riaddormentato mentre mamma Giusy tirava il fiato rilassandosi un pò con Sindaco e Primario. Il dottor Pistillo, infatti, ha fornito il suo prezioso contributo per la riapertura del punto nascita cittadino e segue con attenzione e scrupolo le pazienti che stanno tornando ad occupare i posti di Ostetricia e Ginecologia.
“Giusy e Franco – conclude il Sindaco – hanno fatto la scelta che ogni cittadino manfredoniano dovrebbe fare: dare alla luce il nascituro nell’ospedale locale. Ho avuto il piacere, per due volte, di essere papà e non ho avuto nessuna esitazione nello scegliere la nostra struttura ed i medici che vi lavorano. Per il profondo affetto che nutro nei riguardi della nostra città; per la consapevolezza del livello di preparazione del persona preposto; perché non esistono ragioni oggettive per nascere da qualche altra parte; perché rispondendo con i numeri ai tagli che si vogliono imporre nel sistema sanitario potremo reclamare con ancor maggior diritto la giusta assistenza medica. L’ospedale, che esplica un ruolo fondamentale anche per i Comuni limitrofi, è di vitale importanza e se proseguiamo tutti, in unità di intenti, sulla strada che stiamo percorrendo vedremo riconosciuti i nostri diritti. Manfredonia può tornare ad avere una struttura intermedia, esistono le condizioni perché ciò avvenga. Un noto detto afferma che ‘uniti si vince’ e possiamo prenderne spunto: il processo sarà ancora lungo e ognuno di noi deve fare la sua parte per difendere la tutela della salute pubblica”.
Matteo Fidanza
Ufficio Stampa e Comunicazione – Comune di Manfredonia
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