L'attenzione dell'Amministrazione cittadina verso le dinamiche ospedaliere e, più in generale, verso la situazione attuale della sanità pubblica resta
L’attenzione dell’Amministrazione cittadina verso le dinamiche ospedaliere e, più in generale, verso la situazione attuale della sanità pubblica resta alta ed a riprova di ciò è di queste ore la missiva inviata dal Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, alle Autorità: il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro della Salute, il Presidente della Giunta Regione Puglia, l’Assessore alla Sanità della Regione Puglia, i Consiglieri della Regione Puglia Gatta e Ognissanti, il Direttore Generale dell’ASL Foggia, il Prefetto di Foggia, il Sindaco di San Severo, il Sindaco di Cerignola, il Sindaco di Lucera.
Occorre agire subito, occorre compiere atti concreti, occorre assumersi le proprie responsabilità per non infierire ancora sull’anello debole della catena: i cittadini. Nulla può essere escluso a priori per far valere le ragioni della gente, serve uscire da un impasse con pesanti ricadute sul personale ospedaliero e sui fruitori dei servizi. La decisa richiesta di incontrare il Prefetto di Foggia è una necessità, ma non l’ultima possibile, perché se non ci sarà una netta inversione di tendenza si potranno assumere ulteriori, ed eclatanti, iniziative. Questo il testo integrale della comunicazione del Sindaco Riccardi.
“Il 31 ottobre in Puglia saranno licenziati cinquecento medici ospedalieri, con contratto a tempo determinato, oltre a migliaia di tecnici e di infermieri, a causa della mancata stabilizzazione del personale precario, attualmente in servizio. Il licenziamento di medici e di paramedici avrà come ovvia conseguenza l’interruzione di servizi e la sospensione concreta dell’erogazione di prestazioni considerate essenziali, con l’allungamento delle attese e il calo della qualità assistenziale.
Siamo, così, giunti alla vergognosa situazione, indegna di un Paese che si considera civile, di istituzioni centrali e periferiche, che dovranno rispondere, anche in sede comunitaria, in eventuali cause, intentate dai cittadini per interruzione di pubblico servizio sanitario.
Le istituzioni centrali e periferiche (Governo e Regione) cosa fanno di fronte ad una emergenza che si era chiaramente delineata da oltre un anno? Discutono. Discutono, mentre riducono risorse per le strutture pubbliche, le uniche che non selezionano il malato e che devono garantire assistenza a tutti ed in ogni momento della loro vita.
Ridurre le risorse a chi a stento sta in piedi significa farlo cadere; colpire la sanità pubblica significa negare ai cittadini la concreta possibilità di essere adeguatamente curati, anche se privi di mezzi.L’incombente licenziamento del personale medico colpirà, tra gli altri, servizi essenziali come i reparti di “Pronto Soccorso”, dove la percentuale di personale precario è molto alta. Ci ritroveremo, così, ad avere, tra alcuni giorni, ospedali senza un servizio essenziale.La carenza di medici pediatri, di ortopedici, di anestesisti nei poli ospedalieri costituisce solo uno degli esempi delle assurdità, che devono essere corrette in tempi brevissimi, perché gravissima è l’emergenza sanitaria che è stata causata in PugliaÈ necessario ed urgente che il governo nazionale conceda alla Puglia le deroghe necessarie per garantire i livelli essenziali di assistenza. È urgente e doveroso anche che il governo regionale, che sfugge al confronto con gli Enti locali, attivi finalmente un tavolo di concertazione per valutare interventi di emergenza che il tema richiede.A tal fine, per le ricadute che i tagli al personale ospedaliero comportano per la nostra provincia, si chiede un incontro urgente al Prefetto di Foggia per definire eventuali azioni di sensibilizzazione, prima di assumere iniziative eclatanti, tese a scongiurare il gravissimo rischio di interruzione del servizio ospedaliero”.
Ufficio Stampa e Comunicazione – Comune di Manfredonia
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