squestrati beni per oltre venti milioni

Riciclaggio di denaro per un giro di circa 20 milioni di euro“: maxi operazione del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pescara (

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Riciclaggio di denaro per un giro di circa 20 milioni di euro“: maxi operazione del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pescara (Col. Maurizio P. Favia, Col. Odorisio), congiuntamente con personale della Mobile del capoluogo abbruzzese (dirigente P.Muriana) e di Foggia (dirigente A.Fabbrocini), e con supporto del Comando Compagnia della Tenenza di Manfredonia (Ten. E.Della Valle) con il sequestro di alcuni beni a Pescara della famiglia Granatiero (originaria di Manfredonia).
Sequestrati anche i saldi di conto corrente riconducibili alle persone fisiche e giuridiche sottoposte alle indagini . Complessivamente sono stati posti sotto sequestro anche i “saldi di conto corrente riconducibili alle persone fisiche e giuridiche sottoposte alle indagini”.
I locali interessati al sequestro – I beni fanno riferimento ai “centralissimi e frequentatissimi” (tutti a Pescara): Bar pasticceria “Caffè Venezia”, via Venezia 27, Bar Caffè Venezia, viale Regina Margherita 14/16/18; Panetteria “Piglia la Puglia”, via Venezia 31; ristorante Pizzeria “Università della Pizza”, piazza Martiri Pennesi; Pub “Piano Terra” Corso Manthonè, tutti riconducibili alla famiglia di origine foggiana.
I reati contestati. I reati contestati sono il riciclaggio ovvero “l’impiego di danari, beni o utilità di provenienza illecita”, crimini che “scattano” allorquando si sostituisce o si trasferisce denaro proveniente da attività delittuose, ovvero “si compiono attività tali da ostacolarne l’identificazione/provenienza delittuosa del danaro ed ancora chi lo impiega in attività economiche o finanziarie dissimulandone la provenienza”. MAFIA DEL GARGANO, I PRESUNTI COLLEGAMENTI CON LA FAMIGLIA ROMITO – I capitali utilizzati e investiti a Pescara sarebbero in realtà derivanti da attività illecite della famiglia Romito, protagonista della faida del gargano che nel 2009 portò ad una serie di omicidi a Manfredonia e nel Gargano (vedi ricostruzione con link). Difatti, “accanto alla verifica delle disponibilità finanziarie della famiglia pugliese ed alla ricostruzione di flussi di denaro impiegati per intraprendere le attività economiche avviate, i finanzieri ed i poliziotti pescaresi disvelavano i rapporti tra gli indagati ed altra famiglia dimorante in provincia di Foggia, i cui componenti sono stati imputati per associazione a delinquere di stampo mafioso nel processo “Iscaro-Saburo” Impiegati 36 finanzieri e 32 poliziotti. Nella operazione, partita all’alba di stamane, sono stati impiegati complessivamente 36 finanzieri e 32 poliziotti che hanno eseguito come detto il provvedimento cautelare emesso dal Gip dottoressa Michela Maria Di Fine, su richiesta del Sostituto Procuratore, dottor Gennaro Varone…
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